Penso che esonerare Thiago Motta sia stato inevitabile, era evidente che non potesse più mettere piede nello spogliatoio della Juventus. E penso altresì che il direttore sportivo Giuntoli sia stato bravo a salvarsi, almeno per ora. In fondo l’organizzatore di tutto è stato lui… Giuntoli ha ammesso di avere sbagliato e questa è una buona cosa, vediamo cosa succederà fino a giugno e soprattutto chi arriverà se il nuovo tecnico Igor Tudor non dovesse venire confermato. La Juventus non è una squadra qualunque. È una tra le più forti e belle del mondo per due motivi: ha sempre la stessa proprietà e mantiene lo stesso Dna. Era la terza volta che provava a cambiarlo e per la terza volta ha fallito. Evidentemente non vengono valutati nella maniera giusta i proverbi…
Mancini l’uomo giusto, ma anche Conte sarebbe una garanzia
Archiviato Motta, l’uomo su cui si poteva fare un progetto era Roberto Mancini. Per esperienza, vittorie, capacità di capire le situazioni di una grande squadra. In proiezione anche un ritorno di Antonio Conte sarebbe perfetto, anche perché quando c’è da ricostruire è una garanzia. Certo, alla Juve sarebbe più complicato rispetto a Napoli, dove ha trovato tanti giocatori forti che hanno vinto lo scudetto due anni fa.
Spogliatoio che non trova i valori
La scelta di Tudor dà la sensazione di essere stata fatta perché il croato è l’unico ad aver accettato di restare fino a giugno. Il cambio di rotta della proprietà è comprensibile visti i disastri, ma c’è da stare attentissimi per il futuro nell’affidare la ricostruzione tecnica, tattica e psicologica della squadra. Ora lo spogliatoio non si riconosce più nei valori della Juve: ci sono pochi giocatori italiani di livello per una squadra abituata a dare blocchi alla Nazionale.
Tudor farà meglio di Motta
Tudor farà comunque meglio di Motta, anche perché peggio non si potrà fare. Dipenderà poi anche dalle concorrenti per la lotta alla Champions, ma le carte in regola per arrivare al quarto posto più o meno ci sono. Se ci arriva la ricostruzione sarà meno problematica, anche se non è solo una questione di soldi. Servono tempi e modi per ricostruire lo spogliatoio: come detto, il lavoro sarà più facile se alla guida del gruppo ci sarà uno zoccolo duro composto da 5-6 giocatori della Nazionale, abituati a giocare sempre insieme, su cui puntare forte.
Servono giocatori da Juve: l’esempio di Kean
Giocatori da Juventus insomma. Faccio a tal proposito un esempio: Moise Kean, con la pressione che c’è nelle grandi, avrebbe ottenuto gli stessi risultati della stagione in corso? Non è così certo. Fare il titolare inamovibile alla Fiorentina non è la stessa cosa che essere in concorrenza alla Juve. Questo è il punto.
Nazionale: tanti buoni giocatori ma senza le stelle
Un cenno anche alla Nazionale che ha pareggiato in Germania rimontando 3 gol. Spalletti fa bene a dire di aver visto tantissime cose positive. Però è triste vedere una squadra capitolare in quella maniera nel primo tempo. Il primo gol ci sta, ma il secondo non è roba da partita di quel livello, con tutta la squadra che dà le spalle a chi batte il calcio d’angolo. In proiezione non sono tanto ottimista perché la squadra è composta da buoni giocatori, ma non ci sono quei 4-5 elementi di spicco da grande evento. Magari da qui a qualche anno ne troveremo, ma al Mondiale del 2026 non manca tutto questo tempo.