Commozione e orgoglio per le Azzurre al Quirinale, dopo che la nostra nazionale si è vista sfuggire la finale agli Europei di calcio in Svizzera a un minuto dalla fine. Cristiana Girelli, la capitana dell’Italia, non trattiene le lacrime: “Eravamo a un minuto dal traguardo ma non è quel momento a definirci: è il cammino. Siamo un collettivo che sa cadere senza spezzarsi”.
Mattarella: “Avete fatto onore al Paese”
La delusione per la semifinale persa contro l’Inghilterra però pesa. Sergio Mattarella era pronto a volare a Basilea, domenica. Ha visto tutte le partite in tv e come tanti italiani è rimasto affascinato dallo spirito di squadra: “Che magnifico torneo!” Le ha quindi incoraggiate: “Avete fatto onore al Paese, alla maglia e alla bandiera, voi il vostro trofeo l’avete conquistato, perciò dovete evitare di restare prigionieri dalla successione di numerosi episodi sfortunati, da ultimo quella magnifica parata della nostra portiera su rigore che faceva ben sperare per i rigori”. Sulla rincorsa gli inglesi hanno chiuso il match.Tanta sfortuna. L’Italia ha preso gol al sesto minuto di recupero, e poi, nei supplementari, l’ha condannata un rigore che a molti osservatori è parso dubbio.
Mattarella: “Dalla preistoria per le donne è tutto più difficile”
Ma non è che da questi particolari che si giudica una nazionale. E il messaggio che hanno mandato al Paese è più potente del dato sportivo. Perciò il Capo dello Stato le ha invitate al Quirinale, “vi ho chiesto di fare una piccola deviazione”, con loro il commissario tecnico Andrea Soncin (“la delusione sta lasciando spazio all’orgoglio”), il presidente del Coni Luciano Buonfiglio, quello della Federcalcio Gabriele Gravina, il ministro Andrea Abodi. Il presidente della Repubblica cita l’articolo 3 della Costituzione, sull’uguaglianza, le pari opportunità. “È sempre stato tutto più difficile per le donne, sin dalla preistoria. E c’è tanto ancora da fare. Ma lo sport serve anche a questo, a migliorare la condizione delle relazioni sociali, le consolida e le rafforza. E voi l’avete fatto, dando un contributo importante per rendere il Paese più giusto e consapevole”.
Le lacrime della capitana Girelli
Infatti Girelli, centravanti della Juventus, ha detto: “Meritiamo rispetto e visibilità, il calcio femminile, in Italia, ha fatto tanta strada ma ha ancora fame. Sappiamo che sulle nostre spalle non abbiamo soltanto la maglia azzurra ma il sogno di tante bambine che vogliono arrivare lì dove siamo noi: ogni bambina con un pallone in mano ha diritto a sognare”. “La nostra è una vittoria culturale”, ha ricordato mister Soncin. “Abbiamo sentito il Paese stringersi attorno a noi”. Le Azzurre hanno regalato al presidente la maglia numero 10 con tutte le firme. Scena finale: il selfie col Presidente. Grandi sorrisi. Ci sono sconfitte che valgono più delle vittorie.
