MILANO – E adesso, dove giocherà Mbappé? La domanda era tra quelle non riportate, nell’intervista di Repubblica ad Ancelotti qualche giorno prima della finale di Champions, in cui il Real Madrid avrebbe vinto a Londra contro il Borussia Dortmund la sua quindicesima Coppa Campioni. Non ci fu risposta: Carlo elegantemente glissò, facendo finta di non avere sentito, perché rispondere avrebbe significato ammettere il segreto di Pulcinella, cioè l’ingaggio da tempo acclarato del campione francese, ma le regole impedivano di dirlo prima della fine della stagione.
Mbappé si affida al saggio Ancelotti
Ora che la domanda è lecita, la risposta sta nella storia di Ancelotti stesso, allenatore capace nella sua carriera di gestire meglio di chiunque frotte di fuoriclasse, facendoli convivere sul campo tatticamente e anche fuori dal campo, malgrado si trattasse spesso di personalità fortissime, con la tendenza a comportarsi da primedonne. D’altronde il neoarrivato, interpellato sull’argomento, si è subito consegnato alla saggezza del suo nuovo tecnico: “Arrivo con umiltà e spirito di sacrificio nel migliore club del mondo. Giocherò dove mi chiederà Ancelotti. Abbiamo già parlato, ma non di tattica. Io posso giocare nei tre davanti, l’essenziale è stare bene fisicamente”.
Mbappé e l’indizio sul tridente
Il giochino tattico, tra gli appassionati di calcio di tutto il mondo, è iniziato subito. E l’indizio, per quanto ovvio, lo ha seminato subito proprio la tautologia Mbappé: essendo lui un attaccante, giocherà in attacco. Ma il numero 9 del Madrid (questa la leggendaria maglia, scelta perché la 10 e la 7 erano già occupate da Modric e Vinicius jr, e tuttavia già indossata tra gli altri da Di Stefano, Santillana, Hugo Sanchez, Ronaldo il Fenomeno, Cristiano Ronaldo all’inizio della sua avventura madridista – la portava Raul – e Benzema) ha parlato anche “dei tre davanti”, il che lascia presupporre che lui dia per scontato il 4-3-3 come sistema di gioco. Il piccolo lapsus postula l’arretramento di Bellingham a metà campo al posto di Kroos, che ha appena dato l’addio al calcio, e un tridente d’attacco mobile, nel quale Mbappé, Vinicius junior e Rodrygo si scambierebbero le posizioni, togliendo qualunque punto di riferimento agli avversari, a meno che Bellingham non venga mantenuto nel tridente su una delle due fasce o da trequartista nel 4-3-1-2.
In 7 per 3 maglie
In realtà la questione tattica è un po’ più complessa, sia perché Ancelotti spesso non disdegna il ricorso al 4-4-2 (in questo caso Mbappé sarebbe prima o seconda punta con Vinicius o Rodrygo accanto) sia perché l’abbondanza nella rosa del Real di calciatori offensivi, tutti di altissima qualità, rende plausibili tante alternative nell’utilizzo degli uomini e tanti moduli diversi. Conviene innanzitutto dare un’occhiata appunto alla rosa, che parla da sola, nonostante il centravanti Joselu, non esattamente uno qualunque essendo stato con la sua doppietta l’artefice della rimonta al Bayern in semifinale, abbia deciso i farsi da parte, approdando in Qatar all’Al Gharafa. Insieme a Mbappé ci sono i suddetti Vinicius, Rodrygo e Bellingham, ma pure i talentuosi fantasisti Arda Guler e Brahim Diaz e l’ultimo arrivato Endrick, non ancora diciottenne punta brasiliana, che si è meritato nel Palmeirias il debutto e poi la Copa America con la Seleçao, oltre al trasferimento a Madrid.
Con Vini, Jude e Rodrygo 108 gol potenziali
Il potenziale di gol del quartetto Bellingham-Vinicius-Mbappé-Rodrygo, se ci si limita ai numeri della scorsa stagione, è clamoroso: 108. Considerato che l’inglese Jude Bellingham, nella sua prima stagione al Real, ha giocato piuttosto bene da trequartista e talvolta da falso nueve, segnando 23 gol e provocandone altri 13 via assist o rigori conquistati, la quadratura del cerchio non è semplice come sembra. I due brasiliani Vinicius (24 gol, più 11 provocati) e Rodrygo (17 più 9) possono giocare in tutti i ruoli dell’attacco. Ma è innegabile che il primo sia formidabile soprattutto quando parte dalla fascia sinistra, secondo modalità ideali pure per Mbappé, che a 25 anni ha già segnato in carriera 336 gol (nazionale inclusa), che nella sola ultima stagione col Psg ha raggiunto quota 44 (più 10 provocati) e che non ha mai nascosto di non gradire troppo il ruolo di centravanti, a meno che non si tratti di una funzione il più possibile dinamica, con l’opportunità di spostarsi sulle fasce. Ecco dunque le possibili opzioni tattiche.
Mbappé nel 4-3-3
Se Ancelotti sceglierà in prevalenza il 4-3-3, i tre attaccanti potranno scambiarsi spesso la posizione. Appare però probabile, in questo caso, che sia Vinicius a occupare in prevalenza la fascia sinistra e che la fascia destra venga affidata a Rodrygo o a Bellingham, che da trequartista o da falso nueve può anche confezionare un 4-3-3 spurio, simile a un 4-3-1-2. Mbappé, per istinto naturale, sarebbe adattissimo a portare fuori zona i difensori avversari, magari per sorprenderli poi alle spalle, entrando nello spazio da lui stesso creato. In verità anche Vinicius, Rodrygo e Bellingham stesso sono abili in questo stesso movimento. Perciò nel 4-3-3 Mbappé può partire anche da sinistra, come più gradisce, o da destra.
Mbappé nel 4-4-2
Nelle partite più delicate è stato il sistema utilizzato da Ancelotti anche a gara in corso, perché garantisce maggiore equilibrio in copertura. Ne consegue però il sacrificio di qualcuno tra i fantasisti (Bellingham è stato talvolta dirottato sulla fascia) o tra gli attaccanti stessi (Rodrygo sulla fascia), se non addirittura il taglio di uno del tridente, in panchina per fare posto a un centrocampista in più. Per Mbappé il ruolo sarebbe dunque di punta pura, in coppia con Vinicius (quasi certamente) o Rodrygo. Dati il dinamismo e la mobilità degli interpreti, si tratta di una soluzione stuzzicante: i continui vorticosi interscambi ipotizzabili tra Mbappé e Vinicius e la loro velocità straordinaria fanno pensare a duetti formidabili nello stretto, alla possibilità che si alternino tra la presenza in area e gli spostamenti laterali o in diagonale e soprattutto al micidiale uso del contropiede.
Mbappé nel 4-2-3-1
La terza ipotesi sembra lo sfoltimento del centrocampo, orfano di Kroos, con Bellingham arretrato al fianco di Valverde (lo sbilanciamento qui però sarebbe notevole) oppure spostato sulla fascia o trequartista o falso nueve. Qui per Mbappé le opzioni sarebbero tre: da prima punta (la meno probabile), su una delle due fasce per accentrarsi o da trequartista, alle spalle del centravanti, in questo caso forse il giovane Endrick. Ma ogni elucubrazione è rinviata a una data precisa: il 14 agosto, per la finale di Supercoppa europea a Varsavia. Il primo esame per il Real Madrid più che mai galactico, targato Mbappé, è affidato all’Atalanta di Gasperini