Notizie di stupro, soldi non ricevuti, tribunali, sospetti di campagne mediatiche: Mbappé e il Paris Saint German si erano lasciati male, finirà malissimo. Oggi si discute la richiesta dei 55 milioni chiesti dal fuoriclasse alla sua vecchia squadra ma nel contempo, stando al quotidiano svedese Expressen, Mbappé sarebbe indagato per “stupro e violenza sessuale”. I reati sarebbero stati commessi lo scorso giovedì sera nel centro di Stoccolma, mentre la nazionale francese era impegnata in una partita per la Nations League contro Israele. Un altro giornale svedese, Aftonbladet, aveva reso noto che una donna aveva denunciato di essere stata violentata nell’hotel in cui risiedeva il centravanti del Real Madrid, ex PSG, senza precisare se lo stesso fosse personalmente indagato. “Questa notizia non è buona per la nostra nazionale”, è stato il lapidario commento del ct francese, Didier Deschamps.
I sospetti di Mbappé: campagna di fango architettata dal club
Ancora prima delle notizie rivelate dalla stampa svedese ma anticipate da quella francese, il giocatore era già passato al contrattacco, bollando la notizia come fake news e, attraverso il suo entourage, facendo capire che il Paris Saint-Germain stia organizzando una campagna denigratoria, una vera macchina del fango.
Oggi l’appello per i 55 milioni di arretrati
Ci sono storie nella storia. La prima è in tribunale. Il giocatore e il club si incontrano oggi davanti al comitato di appello della Lega calcio. Si discute di soldi, come in (quasi) tutti i divorzi. La questione si trascina da mesi: il club non ha pagato al giocatore gli ultimi stipendi e i bonus, 55 milioni di euro. La Lega ha già condannato il Paris Saint German in primo grado, la società ha fatto ricorso e oggi si discute. La questione riguarda la rescissione del contratto: il club sostiene che Mbappé avesse un impegno – non scritto – di non lasciare la squadra andando via a parametro zero. Quindi ha smesso di pagarlo per mancato rispetto dell’accordo. Il calciatore invece quei soldi li vuole e li vuole tutti.
Il giocatore non accetta accordi amichevoli
Secondo la stampa spagnola la Corte inviterà l’attuale fuoriclasse del Real Madrid a patteggiare e raggiungere un accordo amichevole, come suggerito dalla Lega. L’attaccante non accetterà. E il caso finirà al Tribunale ordinario, alla Corte Prud’hommes, l’organo competente a pronunciarsi sulle procedure del lavoro in Francia.