Era già tutto scritto nel significato esoterico dei numeri, portati deliziosamente sulle spalle dai due fuoriclasse del Napoli. L’8 scelto da Scott McTominay simboleggia infatti perfezione, equilibrio e infinito. Ma è degno di un leader anche l’11 di Kevin De Bruyne, che è invece sinonimo di illuminazione, visione d’insieme e intuizione. Insieme possono diventare una miscela esplosiva e per questo la più importante missione di Antonio Conte è rendere complementari i suoi top player: bravissimi a fare subito la differenza nel debutto dei campioni d’Italia contro il Sassuolo. Un gol a testa, tanta qualità e lo spirito di sacrificio necessario per dare una mano nella fase passiva ai loro compagni, evitando dannosi stravolgimenti alla squadra che indossa sulle sue maglie lo scudetto. Il trionfo tricolore di maggio si era basato sulla granitica compattezza del gruppo azzurro e sulla capacità di ognuno dei suoi componenti di diventare a turno decisivo: punto di partenza per difendere il titolo e per cercare di alzare ancora di più l’asticella delle ambizioni in Europa. “Uniti come un’unica armata”, recitava lo striscione esposto dai diecimila tifosi al seguito al Mapei Stadium, dove la nuova stagione è cominciata per Di Lorenzo & C. con una promettente prova di forza. Il calcio d’agosto è sempre pieno di insidie e un anno fa c’era stato il tracollo di metà agosto a Verona, diventato a distanza di dodici mesi un ricordo allo stesso tempo vivido e sbiadito. Le cicatrici per quel ko sono rimaste infatti impresse all’interno dello spogliatoio, come monito. Il +3 in classifica nel confronto a distanza dopo appena 90’ ha viceversa un effetto balsamico per l’automostima e può diventare immediatamente un guanto di sfida per le dirette concorrenti: costrette a loro volta a un avvio sprint per non essere costrette a rincorrere.
Il Napoli fa sul serio ed è tutta un’altra storia rispetto a due stagioni fa, quando gli azzurri andarono in tilt con lo scudetto sulle maglie e finirono il campionato addirittura al decimo posto. Stavolta la squadra ha invece mostrato subito maturità, consapevolezza dei suoi mezzi e grande organizzazione, anche se Conte ha dovuto fare a meno con il Sassuolo di due titolarissimi: il lungodegente Lukaku (out per almeno 4 mesi) e il difensore Buongiorno, arruolabile per il momento soltanto per la panchina. Ma la spina dorsale dei campioni d’Italia è lo stesso robusta e – in attesa dell’inserimento dei tanti rinforzi estivi – la prova di forza di Reggio Emilia rappresenta un passo avanti pure rispetto all’exploit dello scorso anno, perché la gestione della partita è stata persino più convincente e tranquilla.
Mai il risultato è apparso infatti in discussione e la manifesta superiorità del Napoli ha trovato uno sbocco naturale nei gol di McTominay e De Bruyne: l’MVP della cavalcata tricolore e il nuovo leader arrivato a giugno per alzare ancora di più l’asticella degli azzurri. Due giocatori così determinanti in Italia non li ha forse nessuno e Conte per farli convivere nel migliore dei modi ha già studiato un efficace correttivo tattico, passando con l’utilizzo di 4 centrocampisti al modulo 4-1-4-1 e dando ai numeri anche il giusto peso esoterico. Sulla ruota dello scudetto è già uscito l’8 dello scozzese e ora si è aggiunto pure l’11 del suo compagno belga. La somma fa 19, che nella Smorfia napoletana rappresenta la “risata”. Ma il campionato è appena all’inizio e la parola d’ordine a Castel Volturno è restare con i piedi per terra. Ride bene solamente chi ride per ultimo.