I festini durante la pandemia, le 7 accuse di stupro, i debiti: la carriera stellare di Benjamin Mendy si è conclusa, ma forse la vita dorata da calciatore avrà i tempi supplementari. Se otterrà, come chiede, gli stipendi arretrati al suo ex club, il Manchester City, che lo aveva sospeso e aveva smesso di pagarlo dopo l’incriminazione.
Le accuse, l’arresto, l’assoluzione
Arrestato nell’agosto 2021 per stupro, è stato assolto due anni dopo. Sei donne, tra il 2018 e agosto 2021 in piena pandemia quando il giocatore organizzava festini nonostante le restrizioni per il Covid, hanno accusato Mendy di violenza sessuale. Per il francese sono sempre stati rapporti senza violenza e costrizione. Durante un’udienza è arrivato a sostenere che “è onestamente facile fare sesso” per un giocatore ricco e famoso. Le donne che hanno frequentato le festa nella sua villa “dove c’erano anche molti miei compagni – ha raccontato Mendy – ma solo io sono stato umiliato” a lasciare i telefoni in una scatola “ma solo per la privacy, non per impedire loro di chiedere aiuto”.
Nel gennaio 2023, Mendy è stato ritenuto non colpevole di sei capi di imputazione di stupro. In un secondo processo è stato prosciolto da altre due accuse nel luglio successivo.
I soldi in prestito dai compagni del City
Durante i due anni di sospensione – dal 2021 alle due assoluzioni – il giocatore non ha ricevuto lo stipendio e ha detto alla corte di aver chiesto soldi in prestito dai suoi ex compagni di squadra – Sterling, Bernardo Silva e Mahrez – per coprire le spese legali e pagare gli alimenti ai figli. E ora vuole 11,5 milioni di sterline (poco meno di 14 milioni di euro) dal City: “Credo sia giusto che mi venga pagato lo stipendio che avrei guadagnato se non fossi stato ingiustamente arrestato per crimini che non ho commesso”.
La spiegazione del City
Il City – che ha fatto una scelta diversa da quella che ha preso il Padova con Liguori – sostiene di aver sospeso il giocatore perché l’arresto e il controllo giurisdizionale successivo con la sospensione da parte della Federcalcio inglese non gli consentivano più di fare il calciatore. L’esame del reclamo da parte del tribunale del lavoro di Manchester durerà due giorni.
