Sembrava impossibile che quei due corressero felici e d’accordo verso il quarto scudetto. La conquista è ancora possibile, sul campo fino al 25 maggio non cambia nulla, cordiali rimangono i rapporti tra Conte e De Laurentiis. Ma a 220 giorni dal fastoso avvio del 26 giugno 2024 al Teatro di Corte lo scenario è diverso. Da una parte c’è l’eleganza di Antonio Conte nel tracciare con un avviso. «Kvaratskhelia giocatore importante non è stato sostituito. Un problema rinviato che si ripresenterà». Dall’altra c’è il Napoli che sul mercato è rimasto zitto.
Nel silenzio si sentivano però 4 voci. Conte che chiedeva in tv affari «come Dio comanda». Telefonava anche. Giovanni Manna che trattava poi il ventenne ma carissimo spagnolo Alejandro Garnacho del Manchester United e Karim Adeyemi tedesco del Borussia dal sinistro esplosivo. Andrea Chiavelli l’amministratore che dava altri tre giri di chiave alla cassa. Aurelio De Laurentiis che mentre ascoltava Manna cercava tra le stelle l’Orsa Maggiore.
Questo il Napoli sul mercato che Antonio Conte riassume come «un club che ha dei parametri». Come dire: vuole ma non può. Si chiederà magari perché il Napoli lo abbia scelto. Da uomo che sa stare al mondo fa però i suoi calcoli. Eccoli, comunque vada il Napoli ha già alla 22esima giornata i 53 punti dell’anno scorso, si piazzerà in Champions come gli fu richiesto, ha dimostrato il suo valore eccome, dopo che era rimasto disoccupato nel marzo 2023 per dissonanze con i giocatori del Tottenham.
C’è di più: corre per il sesto scudetto della sua carriera. La sua barca è già nel porto sicuro. Il suo futuro può essere nel Napoli ma anche oltre il Napoli. Un orizzonte sereno che si è cercato e persino meritato. Sull’altra sponda si ragiona diversamente.
Non da ieri furono anticipati i dilemmi del mercato. A poche ore dalla grande festa di Napoli-Juventus, 15 gennaio. Fino a quella sera De Laurentiis non aveva mai detto no, quasi a ricordare il santo di questa città nel libro di racconti del 1948 di Giuseppe Marotta. Mai no ad uno staff efficiente di 13 assistenti ridotto solo a 12, e non per scaramanzia. Mai no a Lukaku, pagato a 31 anni 30 milioni. Mai no a mettere fuori giocatori bocciati da Conte ma anche da Castel Volturno anche dirigenti ed estranei. Mai no ad uscire dalla Coppa Italia, con perdita ad altri incassi.
Vincere costa, magari comprando «come Dio comanda». Vero. E nessuno sa vincere meglio di Conte. Ma i 75 milioni di Kvara chiudono la perdita dei 100 per gli sciagurati acquisti del mercato 2023 e i 149,5 del 2024. Legittima la delusione di Conte, da capire i primi no di De Laurentiis. È un uomo solo al bivio. Torna ai bilanci virtuosi con giovani da rivendere bene oppure investe su pezzi pregiati ma già troppo cari per guadagnarci su? Ultimo interrogativo: c’è nel club chi sa comprare bene e convincere anche sia De Laurentiis che Chiavelli? Non resta che vincere stasera.