Quel concetto che sa di calcio antico, “mercato di riparazione”, ha ancora un senso, eccome. Prendete la Juventus: ha perso per infortuni gravi Bremer e Cabal, normale che debba correre ai ripari, appunto. Il piano del ds Giuntoli – ambizioso, complesso – è di mettere a disposizione di Thiago Motta, a gennaio, lo slovacco Hancko e il portoghese Antonio Silva. Il primo è il classico difensore che piace al tecnico brasiliano perché può coprire più posizioni, al centro e sulla fascia sinistra: l’ideale, anche per l’esperienza (27 anni) e il fisico (è alto quasi 1,90). Il giocatore – cinque presenze in Serie A con la Fiorentina nel 2018-19 – spinge per trasferirsi in bianconero, il suo agente è lo stesso di Lobotka, tra gli acquisti migliori di Giuntoli ai tempi del Napoli, quindi le condizioni sarebbero favorevoli se non ci fosse da fare i conti con il Feyenoord. Che valuta il difensore non meno di 25 milioni (parte da 30) e ha pochissima voglia di cederlo a gennaio. La Juve però ci sta lavorando, Hancko al momento è la priorità e Luiz Felipe, stessa età ma svincolato, è diventato l’alternativa: per l’ex Lazio, tra l’altro, c’è la concorrenza del Napoli.
Fagioli piace al Marsiglia di De Zerbi
Il secondo rinforzo per la difesa bianconera è Antonio Silva. Anche in questo caso, la Juve punta molto sull’azione diplomatica da parte dell’agente, il potente Jorge Mendes – l’estate scorsa fu lui a portare Conceiçao – per trovare pertugi nel muro del Benfica. L’idea è prendere il 21enne centrale in prestito, visto che trova poco spazio nella squadra portoghese, mentre l’operazione Hancko verrebbe finanziata dalla cessione di Fagioli al Marsiglia. Il centrocampista azzurro – ormai ai margini del progetto tattico di Motta – è molto stimato da De Zerbi, allenatore del club francese: lavori in corso anche per questa trattativa, con l’obiettivo di incassare quei 25-30 milioni necessari per acquistare Hancko. A proposito di difensori, c’è una richiesta del Napoli per Danilo, che però ha già espresso chiaramente la sua posizione: il capitano non vuole lasciare la Juve a metà stagione, tanto più che ha il contratto in scadenza e a giugno potrà scegliere con calma la nuova destinazione. Possibile un tentativo personale di Antonio Conte per convincerlo, non a caso si parla da tempo di uno scambio Danilo-Raspadori, attaccante-jolly molto apprezzato da Motta, per ora però la situazione è questa.
Zirkzee o Kolo Muani per l’attacco
Proprio la questione del centravanti è un altro tema di attualità in casa Juve. In attesa del recupero completo di Milik, i bianconeri restano molto vigili su Zirkzee: il preferito di Motta è considerato solo una riserva da Amorim, il tecnico che sta provando a risollevare il Manchester United, quindi l’ipotesi del prestito a gennaio non va esclusa. Così come non bisogna scartare l’idea Kolo Muani, altro attaccante la cui duttilità è gradita a a Motta (può giocare da centravanti o sulla fascia): il nazionale francese è sul mercato, Luis Enrique gli preferisce chiunque altro, l’occasione è ghiotta – il Psg sarebbe disponibile al prestito – e infatti la Juve ci pensa.
Milan, Bondo si avvicina
In campionato va sistemata – riparata – anche la classifica del Milan. In particolare, i rossoneri hanno bisogno di un mediano in grado di dare energia, dinamismo e nello stesso tempo equilibrio al centrocampo. Il sogno è il ritorno di Tonali, che nella nazionale di Spalletti è un titolarissimo ma al Newcastle no, parte quasi sempre dalla panchina: un reparto con Tonali e Reijnders mezzali e Fofana davanti alla difesa sarebbe l’ideale per Fonseca. Anche secondo Ibrahimovic, che apprezza Tonali da quando giocavano insieme. Per ora, visti i costi dell’eventuale operazione (richiesta del club inglese non inferiore ai 40 milioni, stipendio da 9 milioni netti), siamo al fantamercato, mentre è molto concreto il discorso avviato con il Monza per il mediano Bondo. Galliani – a un passo dal talento Casadei del Chelsea e da Akpa Akpro della Lazio – non vorrebbe privarsene a gennaio, i rossoneri proveranno a convincerlo: servono almeno 15 milioni. Ma per correre ai ripari, qualche sforzo va fatto.