STOCCARDA – C’è chi si sarà chiesto come mai Mikel Marino, il gregario che ha spedito la Spagna in semifinale con quel gol di testa all’ultimo minuto dell’ultimo tempo supplementare, abbia prima celebrato la storica impresa festeggiando “normalmente” con compagni e tifosi ma poi, mentre la squadra rientrava a centrocampo, sia andato a fare un giro di corsa attorno alla bandierina del calcio d’angolo, manco fosse Juary.
Papà Merino e il gol a Stoccarda
Merino, centrocampista basco della Real Sociedad, non ha voluto citare l’attaccante brasiliano che spopolò ad Avellino negli anni Ottanta (e che poi vinse una Coppa dei Campioni con il Porto), bensì suo padre Miguel, che nel 1990 giocò al Neckarstadion di Stoccarda, lo stesso di venerdì sera, una partita di Coppa Uefa con la maglia dell’Osasuna e segnò un gol in quella stessa porta, il secondo dei suoi (lo Stoccarda vinse poi 3-2). Merino senior esultò girando attorno alla bandierina e 33 anni dopo suo figlio ha voluto fare lo stesso, ricordando il papà. “Mikel ha già fatto molte cose più di me, questa era l’unica che mi era rimasta. Mi sono commosso, mi sono venute le lacrime agli occhi”, ha detto Angel a Cadena Cope.
