“Sono giocatori a cui non fa piacere stare a Bologna, devono andare via”.
Parlava in questi termini, lo scorso 22 gennaio, Sinisa Mihajlovic, in riferimento alle situazioni di Andreas Skov Olsen e Mitchell Dijks: il primo è andato via, ceduto al Club Brugge, il secondo invece è rimasto a Bologna contro ogni previsione.
Per il terzino olandese la cessione sembrava lo scenario più plausibile, non concretizzatosi: discorso rimandato all’estate, ma prima c’è da riconquistare la fiducia dell’allenatore.
Intervenuto in conferenza stampa alla vigilia di Bologna-Empoli, Mihajlovic non ha fatto giri di parole in relazione a Dijks, inevitabilmente scivolato giù nelle gerarchie interne.
“In un gruppo la cultura viene data dagli esempi offerti dai giocatori più esperti e in squadra da diversi anni. Basta vedere la foto di Bonucci con Vlahovic: sicuramente, con Chiellini, gli spiegheranno le regole della Juventus, come e cosa deve fare. In un gruppo, infatti, ci sono delle regole. Mitchell è a Bologna da quattro anni e non si è comportato come mi aspettavo. Ora deve riconquistare la mia fiducia e quella dei suoi compagni, dipenderà da lui quanto e come giocherà da qui al termine del campionato”.
Per l’ex Ajax solo sei presenze stagionali e tante critiche per l’apporto negativo offerto alla causa del Bologna, in caduta libera nel 2022 quando ha sempre perso: per una pronta risalita servirà anche un Dijks diverso, magari ai livelli di qualche anno fa.