Milan-Como, in calendario nel fine settimana del 7-8 febbraio 2026, potrebbe diventare una partita storica, ovvero la prima di un campionato europeo disputata all’estero. Lo rivela ‘The Athletic’ secondo cui i due club sarebbero in trattativa per verificare la fattibilità di giocare all’Optus Stadium di Perth, in Australia. Questo perché in quei giorni il Meazza non è disponibile in quanto il 6 febbraio verrà utilizzato per la cerimonia di apertura delle Olimpiadi invernali di Milano-Cortina.
Fifa vicina a dare l’ok alla modifica del regolamento
Attualmente, da regolamento Fifa, è vietato disputare partite dei tornei nazionali all’estero, ma ad aprile la Relevent Sports, organizzazione globale per i diritti dello sport e dei media, ha patteggiato una causa, durata 6 anni, con la Federcalcio statunitense che si opponeva a far disputare negli Usa gare dei tornei europei. Capita l’antifona la Fifa, che si era ritirata dalla causa, già un anno fa aveva istituito una commissione per esaminare modifiche al proprio regolamento in tal senso. E sebbene, nel frattempo, il gruppo di lavoro si sia riunito una sola volta, è probabile che presto arrivi l’ok definitivo. Anche perché è quello che vogliono molte proprietà straniere.
Finora all’estero solo le Supercoppe
Finora l’Italia, assieme alla Spagna e alla Francia, ha esportato all’estero solo le partite della Supercoppa nazionale. Nel 2008 la Fifa, aiutata anche dalle contestazioni dei tifosi inglesi, fermò le intenzioni della Premier League di far giocare un turno fuori dal Regno Unito. E la stessa opposizione incontrò la Liga nel 2018 quando gli venne negata la possibilità di fare giocare a Miami la sfida tra Barcellona e Girona. Stessa sorte quest’anno quando la lega spagnola ha provato a ‘spostare’ all’Hard Rock Stadium di Miami il match tra Barcellona e Atletico Madrid. In quel momento, però la Federcalcio spagnola era alle prese con le dimissioni del presidente Luis Rubiales, investito dallo scandalo del bacio alla calciatrice Jenni Hermoso, per cui la Liga non ebbe l’adeguato sostegno. Ora i tempi per un clamoroso sbarco in lidi lontani, nel nome del Dio denaro, sono sempre più maturi. In barba, naturalmente, ai tifosi abbonati e alle squadre che, in un calendario già saturo di impegni, saranno costrette ad affrontare trasferte sempre più lontane.
