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Milan, Conceiçao contro l’intervista prima della partita: “Non mi piace, in Portogallo non esiste”

Il tecnico rossonero non nasconde il suo fastidio a pochi minuti dal match di Como. Poi si scusa, dopo la gara, si scusa

Gli occhi come fessure, lo sguardo corrucciato. Infastidito nel dover fare un’intervista in tv a pochi minuti da Como-Milan. Sergio Conceiçao vive la vigilia di ogni partita con una tensione che lo consuma. Agitazione, adrenalina, concentrazione. Lo aveva già raccontato, lo ha dimostrato una volta di più al Senigallia, prima della sfida col Como. La squadra in campo a completare il riscaldamento, lui davanti alla telecamera. “Partiamo dalla partita contro il Cagliari”, il timido tentativo di domanda da parte del giornalista di Dazn. Tanto è bastato a far innervosire Sergio: “È passata, è passata. È una gara passata”, la sua risposta stizzita. “Dobbiamo giocare adesso e sono concentrato. Sinceramente non mi piace fare queste interviste mezz’ora prima della partita. Scusate, ma è così”. Schietto e diretto nella comunicazione, come sempre. Nessun imbarazzo a esplicitare i pensieri che gli frullano in testa.

La spiegazione: “Sono troppo nervoso per parlare”

Dopo il match, a freddo, ha voluto chiarire, scusandosi per il suo comportamento: “Non sono abituato a essere intervistato prima di una partita, in Portogallo non accadeva”, le sue parole. “Due o tre ore prima di una gara non parlo neanche con la mia famiglia. Sono nervoso, già dentro la partita. Scusate”. Quella di Conceiçao è una sorta di bolla, in cui si immerge diverse ore prima che la sua squadra scenda in campo. Come in trance agonistica, in difficoltà a esporsi e commentare cose che in quei momenti sente lontane dall’attualità, dall’unica cosa che conta: vincere e accorciare in classifica.

“Dobbiamo iniziare meglio le partite”

C’è tanto da lavorare, soprattutto sugli approcci alle gare. Lo ha ribadito alla squadra dopo il fischio finale con il Como. Tutti riuniti in cerchio, Sergio che arringa il gruppo: “Abbiamo anima e cuore, ma dobbiamo iniziare meglio. Possiamo farcela”, il senso del suo discorso, raccontato da Gabbia e Emerson Royal. La richiesta del tecnico ai suoi giocatori: concentrazione massima, nelle prime fasi e nell’immediata vigilia. Basta seguire il suo esempio.

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