Leverkusen – Dopo la seconda sconfitta consecutiva in Champions, per quanto stavolta con parecchie luci in mezzo alle ombre per la prima ora di gioco in cui si è lasciato dominare dal Bayer, il Milan torna dalla Germania con una doppia ansia. Da un lato c’è l’inchiesta sul caso ultrà, col precedente del 2022 della sanzione per i biglietti agli ultrà daspati e con l’interrogatorio imminente a Calabria per l’incontro col capo ultrà Luca Lucci. Dall’altro c’è la classifica della Champions, che vede la squadra ancora inchiodata a zero punti, dopo le partite con Liverpool e Bayer, e costretta dunque a non sbagliare le prossime sei gare, in particolare quelle più abbordabili. L’ottimismo di Fonseca per il gioco esibito nell’ultima mezz’ora, col pareggio più volte sfiorato, ha indubbio fondamento. Ma è altrettanto indubbio che il rendimento in Europa non è per ora all’altezza della storia del club.
Caso biglietti, la sanzione del 2022
Un filone importante dell’inchiesta della magistratura milanese, alla quale il Milan ha comunicato di essersi messo a disposizione per qualunque chiarimento, riguarda l’acquisizione dei biglietti da parte degli ultrà. E a questo proposito c’è un precedente, che non certo tranquillizzante. Risale al febbraio 2022 quando la società venne multata dalla questura di Milano per avere venduto, attraverso l’associazione dei club, biglietti scontati a tifosi con il Daspo. La sanzione del questore fu di 66.667 euro: i biglietti in questione finivano a club appena istituito e composta da circa duemila persone, molte delle quali soggette a Daspo, il divieto di ingresso alle manifestazioni sportive. Il club in questione era guidato da un ultrà trentacinquenne a sua volta sottoposto a diversi provvedimenti. La sanzione era motivata chiaramente: “Per avere venduto, in forma diretta o indiretta, biglietti a prezzo agevolato a tifosi sottoposti al Daspo, il divieto di avvicinamento ai luoghi dove si svolgono competizioni sportive, o altre misure di prevenzione”. Gli accertamenti cominciarono a settembre 2021: la polizia ricostruì che, in occasione di alcune partite in casa, il Milan – tramite l’Aimc, l’associazione italiana Milan club – aveva ceduto biglietti al club “2° Blu”, tra i cui associati figravano tifosi ultrà destinatari di Daspo.
Calabria e la fascia da capitano
Tra le vicende legate all’inchiesta in corso sulle due curve milanesi, i cui vertici sono stati quasi azzerati dagli arresti, resta quella dell’allora capitano Davide Calabria, che incontrò nel febbraio in un locale di Cologno Monzese il capo della Curva Sud Luca Lucci. Il contenuto del colloquio sarebbe stato la richiesta di chiarimenti, da parte degli ultrà, sulle dinamiche dello spogliatoio e i rapporti all’interno della squadra. La vicenda giudiziaria non ha strascichi apparenti a Milanello e Calabria, tornato a disposizione dopo un infortunio, a Leverkusen è rimasto fino all’ultimo in ballottaggio con Emerson Royal per il ruolo di terzino destro titolare. Il brasiliano non ha brillato e non va escluso che Calabria a Firenze possa riprendersi il posto. Appare più delicata, invece, la questione della fascia da capitano. Fonseca ha da poco varato il sistema della fascia rotante: dopo essere stata assegnata a Leao nella partita di campionato col Lecce, in Germania è tornata sul braccio di Theo Hernandez. Per numero di presenze spetterebbe a Calabria, ma il nuovo metodo di Fonseca è quello dell’alternanza. Nel caso specifico si potrebbe aggiungere una questione di opportunità, fino a quando non sarà stato chiarito il caso dell’incontro Calabria-Lucci.
Cinque vittorie obbligate per gli ottavi
Dal punto di vista tecnico, invece, l’inquietudine al Milan è per la classifica della Champions, con la squadra inchiodata all’ultimo posto a zero punti, dopo due giornate. Le proiezioni statistiche sull’inedita fase a campionato del torneo indicano che con 15 punti ci si può classificare tra le prime otto e accedere direttamente alla fase a eliminazione diretta, mentre con 14 o 13 punti è più complicato. Significa che il Milan, per entrare direttamente negli ottavi di finale, dovrebbe vincere 5 delle 6 partite restanti. Detto che da quella in trasferta a Madrid col Real, il 5 novembre, sembra complicato uscire indenni (ma Fonseca pregusta l’impresa), non sembrano esserci troppe alternative ai 3 punti in ognuna delle altre 5: il 22 ottobre, l’11 dicembre e il 22 gennaio in casa con Bruges, Stella Rossa e Girona, il 26 novembre e il 29 gennaio in trasferta a Bratislava con lo Slovan e a Zagabria con la Dinamo. Dal nono al ventiquattresimo posto si finisce ai play-off di febbraio, che a Casa Milan non verrebbero considerati un dramma e sono stati messi in preventivo. Un conto, però, è raggiungerli attraverso un piazzamento a ridosso delle prime otto e un altro è arrivarci con una classifica mediocre: la differenza è che l’avversario degli spareggi, in questo secondo caso, rischia di essere molto più forte e il doppio duello, nella fase più delicata della stagione anche per il campionato, molto più complicato.
Fonseca e l’enigma Loftus-Cheek
Nel frattempo ha più di qualche motivazione la serenità di Fonseca, che si è detto confortato “dalla migliore prestazione stagionale” e che ha invitato a guardare al futuro con fiducia, “perché abbiamo avuto in calendario due partite difficili all’inizio e perché l’immeritata sconfitta col Bayer non è lontanamente paragonabile a quella col Liverpool”. Però, al di là degli evidenti progressi, della traversa di Hernandez, dei gol mancati da Morata e Pulisic, del rigore reclamato da Loftus-Cheek e del fatto che, come sostiene l’allenatore, “quando il gioco sarà più consolidato, arriveranno certamente le vittorie anche in Champions”, rimane l’evidenza della fragilità nella fase difensiva e di un assetto del centrocampo da correggere, con Loftus-Cheek che non ha sfruttato l’occasione di giocare titolare, in posizione nuovamente arretrata nella linea a due.