MILANO – Emozionati ma diversi, anche solo per età. A Casa Milan è il giorno della presentazione degli ultimi colpi del mercato (e manca ancora Rabiot, impegnato con la Nazionale francese), Cristopher Nkunku e David Odogu: il primo si presenta in sala stampa serio, professionale, lascia trasparire poco; il secondo, invece, non riesce a smettere di sorridere. Inizia Nkunku, preso dal Chelsea a titolo definitivo per 37 milioni più 5 di bonus. “Quando il mio procuratore mi ha parlato del Milan non ci ho pensato un attimo, era tutto perfetto per venire qui”.
Nkunku: “Amo fare il trequartista”
Chiarisce subito due concetti chiave. Fisicamente è a posto: “Sto bene, ho iniziato ad allenarmi in questi giorni con la squadra. Non vedo l’ora di farmi trovare pronto per la prossima partita”. Anzi, spiega che al Chelsea ha avuto problemi il primo anno, “mi sono fatto male (al ginocchio sinistro, ndr) e sono rimasto fuori tanti mesi. Avevo voglia di tornare e c’è stato un nuovo infortunio muscolare. Poi stavo bene, ma il mister ha preso altre decisioni”. Il secondo, sul ruolo che può ricoprire in campo: “Mi piace giocare come trequartista. Poi dipende dal modulo. Deciderà il mister”. Allegri importante anche per farlo venire a Milano: “Ho parlato con lui prima di firmare”. Potrebbe giocare insieme a Leao: “Abbiamo caratteristiche simili, faremo bene. Voglio essere la miglior versione di me stesso”. Dice di non aver parlato con nessuno dell’Inter, che aveva pensato a lui quando trattava Lookman con l’Atalanta, e anzi risponde sicuro: “Il Milan è la miglior squadra d’Italia. Mi piacevano Ronaldinho, Kakà, ho sentito anche Thiago Silva”.
Odogu: “Ho finito scuola, ora posso pensare al Milan”
Dopo di lui nella sala stampa di Casa Milan arriva Odogu. Ha 19 anni, è chiaramente emozionato: “Mi sono appena diplomato, ho finito con la scuola, ora posso concentrarmi solo sul calcio”, dice sollevato. Ha personalità. Il primo ricordo del Milan, gli chiedono? Lui: “Paolo Maldini. È il difensore centrale più forte di sempre, una leggenda. E poi Nesta, Baresi, anche Boateng che è nato nella mia stessa città”. Spiega come ha saputo di poter finire al Diavolo: “A 24 ore dalla fine del mercato il mio agente mi ha detto che il Milan era interessato. Ero entusiasta”. Ma che giocatore è Odogu? Lui si racconta così: “Sono un difensore centrale, mi piacciono i duelli aerei, sono molto aggressivo, voglio tenere la porta inviolata, organizzare la fase difensiva ed essere bravo in costruzione. Fuori dal campo credo in Dio e mi piace giocare a ping pong”, dice con un sorriso timido. Lo paragonano al connazionale Rudiger: “Voglio diventare come lui”, risponde David.
“Allegri, una guida”
Sa di avere in Allegri un maestro della fase difensiva: “Mi ha già spiegato alcune cose, voglio imparare tanto da lui. Sono contento di averlo come guida”. È duttile, “posso giocare sia in una difesa a 3 sia a 4”. Infine, i suoi piani per il futuro: “Voglio dimostrare che anche un giovane come me può imporsi in serie A, voglio diventare titolare in una squadra come il Milan. Non ho tanta esperienza, ma conosco le mie qualità, ho già giocato alcune partite in Bundesliga. So di poter competere. Non avrei firmato se non volessi giocare in pianta stabile, questo è il mio obiettivo”.