MILANO – Si è mosso Giorgio Furlani in prima persona. Nelle ore successive alla partita vinta dal Milan sul Bologna, l’ad rossonero ha chiamato i vertici arbitrali e quelli di Lega serie A per farsi sentire sul rigore prima assegnato e poi revocato dall’arbitro Marcenaro per il contatto tra Nkunku e Freuler. Un errore chiaro, al monitor doveva essere verificato il primo frame dell’azione, con il fallo di Lucumì sull’attaccante milanista. L’errore si è consumato lì, nella scelta del Var Fabbri (che verrà fermato per un paio di giornate) di mostrare a Marcenaro nella revisione in campo solo le immagini del secondo fallo, che il direttore di gara ha ritenuto non meritevole del calcio di rigore.
Confronti fermi ma rispettosi, l’errore subito riconosciuto
L’errore non ha condizionato il risultato – il Milan ha comunque battuto il Bologna – ma Furlani ha voluto comunque esprimere ai vertici di Lega e Aia il fastidio del Milan per l’episodio, che poteva essere decisivo. I confronti telefonici sono stati fermi ma rispettosi. All’ad milanista è stato spiegato la genesi del chiaro errore fatto da Fabbri (e di conseguenza Marcenaro): lui ha apprezzato la franchezza, che il problema sia stato subito riconosciuto. Toni bassi ma decisi. Il senso del discorso: è importante che si sia capito quello che è andato storto, per migliorare e far sì che situazioni del genere non accadano più.
L’episodio sarà analizzato da Rocchi in Open Var
Lo stesso presidente federale Gravina ha parlato così dell’episodio a Radio Anch’io Sport: “Si tratta di un errore evidente, ma quando parliamo di tecnologia andiamo avanti, non si torna al passato. La tecnologia ha ridotto molto la percentuale di errori, basta vedere quei casi in cui gli arbitri, senza tecnologia, sono in dubbio e cercano palesemente un riscontro”. L’episodio dovrebbe essere oggetto della spiegazione di Rocchi, designatore della Can A e B, nella prima puntata stagionale di Open Var su Dazn.