Milano – Il gioco del trono rossonero è ancora aperto. Una partita a scacchi con in palio la guida del Milan, che inevitabilmente genera confusione. Ibrahimovic ha tentato una sorta di colpo di stato provando a scegliere il direttore sportivo, Furlani è volato a New York da Cardinale e si è rimesso al centro del villaggio. È lui oggi l’uomo forte, quello a cui spetta l’ultima parola. Zlatan si è defilato, complice anche una brutta influenza, ma vuole restare a galla. Tra oggi e domani dovrebbe farsi vedere a Milanello (dove ieri è stato Furlani). Assente da due settimane, ultima apparizione in pubblico a Lecce, lo svedese viaggerà con la squadra a Napoli, dove potrebbe tornare a parlare: in tv non interviene da Milan-Feyenoord del 18 febbraio.
L’incontro tra Furlani e Paratici
Intanto però il ritmo lo detta Furlani, rientrato dal viaggio commerciale a Dubai e subito immerso nella selezione del nuovo direttore sportivo. Lunedì c’è stato un lungo incontro con Paratici, non il primo, durato quasi sei ore, in cui si è parlato del Diavolo che verrà, del lavoro che andrà fatto per rimetterlo in sesto. Le sensazioni restano più che positive: l’ex Juventus apprezza il livello dell’attuale rosa, ma vuole avere la libertà di poterla migliorare. Lo stesso Furlani si è preso del tempo per ponderare bene la decisione e valutare altre opzioni, come prevede il modus operandi delle proprietà americane. Pochi giorni fa ha parlato al telefono con Tare, che rimane l’alternativa più credibile, seguito da D’Amico dell’Atalanta. Eppure Paratici è molto ben disposto, e i dialoghi con l’ad hanno confermato idee comuni sulla ricostruzione del Milan. Bisognerà aspettare un po’, ma la strada sembra tracciata.
Due partite chiave per Conceiçao
Ritardare il riassetto tecnico del club può essere un rischio: il Milan avrebbe già dovuto iniziare a gettare le basi per la prossima stagione, ma la programmazione è rallentata dalle incertezze societarie. E l’incertezza complica il lavoro di Conceiçao. Il tecnico si gioca tanto nelle prossime due partite: domenica il Napoli, mercoledì l’andata della semifinale di Coppa Italia con l’Inter. Fare risultato al Maradona alimenterebbe le speranze di quarto posto, il derby vale molto per i tifosi e potrebbe avvicinare un trofeo, che sarebbe il secondo in una stagione difficile. Ieri sono rientrati gli ultimi reduci dalle nazionali. Sospiro di sollievo per l’acciaccato Gimenez: solo una botta alla caviglia, domenica sarà a disposizione anche se potrebbe partire dalla panchina (se la gioca con Abraham). A centrocampo dovrebbe avere una nuova chance Bondo. Le prossime partite daranno indicazioni chiare sul futuro del Milan: con una clamorosa rimonta Champions l’attuale impianto potrebbe in parte reggere. Altrimenti sarà rivoluzione.
Joao Felix andrà via
Chi di sicuro andrà via è Joao Felix, disastroso dopo un approccio positivo. «Giocherà nel Galatasaray», è la frase che il portale turco Sporx attribuisce a Mendes, l’agente del portoghese. Riorganizzare la rosa è uno dei compiti principali del nuovo direttore sportivo, chiamato anche a scegliere l’allenatore. L’idea del club rossonero è di orientarsi su un profilo italiano. Con Paratici a bordo, la suggestione Conte assumerebbe più forza.