Milano – Un anno dopo avere consegnato la seconda stella ai cugini proprio nel derby, il Milan si è preso una rivincita non platonica: vincendo con un nitido 3-0 il ritorno della semifinale di Coppa Italia, introdotto dal coinvolgente omaggio a Papa Francesco, ha tolto all’Inter il sogno del Triplete, ne ha smascherato la preoccupazione per il duello di Champions tra sei giorni col Barcellona e soprattutto si è garantito, oltre a un finale di stagione più scintillante della sua mediocre classifica in campionato, la speranza di riprendersi il 14 maggio a Roma il trofeo che gli manca da 22 anni e che vale la qualificazione diretta all’Europa League.
«La cronaca della gara»
La vittoria di Conceiçao, la sconfitta del mercato di gennaio
Tecnicamente i vincitori sono stati Conceiçao, che dopo la Supercoppa invernale nel derby d’Arabia pregusta ora un secondo titolo prima dell’addio (sempre annunciato?), e il suo pupillo Jovic, autore di una doppietta da rapace. In realtà l’andazzo si era già intuito dalle formazioni, apparentate solo dall’analogo sistema difensivo a tre, al quale si è ormai convertito l’allenatore portoghese. Il quale, dopo la sibillina chiosa alla sconfitta di Pasqua con l’Atalanta, ha scelto gli stessi undici che avevano cominciato tre giorni prima: nessuna traccia del decantato mercato di gennaio (Walker non è andato nemmeno in panchina, malgrado il provino a Milanello) e Jovic di nuovo centravanti titolare, quasi a dichiarare l’intenzione di salire sul potenziale patibolo con le proprie idee e non con quelle della contestata dirigenza milanista. L’attaccante serbo, sottratto all’oblio, ha ripagato il mentore, sacrificandosi in un gioco di faticosi ripiegamenti e sponde e segnando dopo 35’, di testa su cross dell’altro gregario Jimenez, il gol che ha inguaiato l’Inter, bissato a inizio ripresa in mischia, sul corner tagliente di Hernandez. L’arrotondamento in diagonale di Reijnders, imbeccato da Leao, è parso ineccepibile.
Non basta a Inzaghi il dosaggio di energie
Invece Simone Inzaghi, preso atto con la beffa di Bologna della flessione atletica dei titolari spossati dal calendario e dallo stakanovismo figlio degli infortuni diffusi, ha pensato al dosaggio delle energie in vista di campionato e Champions: ha dunque risparmiato Acerbi, Çalhanoglu, Pavard e il portiere Sommer, con Arnautovic in panchina per il mal di schiena. Però il trasformismo non ha funzionato affatto: Taremi, vinto il ballottaggio con Correa per fare la controfigura dell’assente Thuram, non ha sfruttato l’occasione, come del resto Asllani, regista col compasso arrugginito.
L’Inter parte meglio, ma Jovic ha un’altra concretezza
La prevalenza interista nel primo tempo si è rivelata virtuale. Qualche buco del Milan in copertura è stato perdonato dai due tiratori più rinomati: Dimarco ha scaricato il sinistro sulla traversa e Lautaro l’ha fatta sorvolare al pallone con una zampata distratta, su sponda di Taremi. Ben più concreto, Jovic ha incarnato con l’1-0 nell’unico tiro in porta della sua squadra lo spirito umile di un gruppo votato alla concentrazione massima e stavolta non ai ricami. La ripresa si è aperta con la disattenzione che ha permesso a Jovic il 2-0 nell’area piccola e che ha indotto Inzaghi al vano rimescolamento, con Çalhanoglu, Frattesi, Arnautovic e Zalewski in campo. Maignan ha dovuto sfoggiare un solo balzo, su colpo di testa di De Vrij, e Reijnders ha infilzato Martinez. Così l’Inter, delle 5 inflazionate sfide col Milan in quest’annata, ne ha perse 3 e nessuna l’ha vinta. Il Barça di Yamal ha osservato con attenzione.
Inter (3-5-2) Martinez 5 – Bisseck 5.5, De Vrij 5, Bastoni 6 – Darmian 4.5 (38’ st Correa sv.), Barella 5 (9’ st Frattesi 5), Asllani 5.5 (9’ st Calhanoglu 5.5), Mkhitaryan 5, Dimarco 5 (9’ st Zalewski 5.5) – Lautaro 5, Taremi 5 (9’ st Arnautovic 6). All. Inzaghi 5.
Milan (3-4-3) Maignan 7 – Tomori 6.5, Gabbia 6.5 (14’ st Thiaw 6), Pavlovi 6.5 – Jimenez 6.5, Fofana 6.5, Reijnders 7 (43’ st Joao Felix sv.), Hernandez 7 (43’ st Bartesaghi sv.) – Pulisic 6 (33’ st Loftus-Cheek sv.), Jovic 8 (33’ st Abraham sv.), Leao 7. All. Conceiçao 7.5.
Arbitro: Doveri 6.
Reti: 36’ pt, 4’ st Jovic, 40’ st Reijnders
Note: ammonito Calhanoglu.
Spettatori: 75.552.