Tutto pronto. Milan-Inter, terzo capitolo stagionale, ci siamo. Le squadre sono arrivate a San Siro, che inizia a riempirsi. Il clima all’esterno dello stadio è tranquillo. Nessuna sorpresa nelle scelte dei due allenatori. L’Inter ritrova Calhanoglu, che torna titolare: il turco, grande ex, non gioca dalla finale di Supercoppa datata 6 gennaio. Si è fermato per un’elongazione all’adduttore, oggi ha un’autonomia di circa un’ora. Questa è l’unica vera notizia nell’undici di Inzaghi, che per il resto sceglie la formazione tipo: Sommer tra i pali, dietro Pavard (che vince il ballottaggio con Bisseck), De Vrij e Bastoni, lo scatenato Dumfries sulla fascia destra, come detto Calhanoglu in regia affiancato da Barella e Mkhitaryan e Dimarco sulla sinistra. Coppia d’attacco formata da capitan Lautaro e Thuram. Zalewski, appena preso dalla Roma in prestito, è già arruolabile e sarà in panchina.
Nel Milan il dubbio della vigilia riguardava il difensore centrale che avrebbe affiancato Pavlovic. La scelta, come previsto, è ricaduta su Tomori, lanciato dal 1’ dopo il no rifilato al Tottenham, che per lui aveva offerto 25 milioni. È voluto restare a Milano, oggi parte titolare anche perché Gabbia si trascina da Zagabria un problema muscolare, e Thiaw non è al 100 per cento. Nel derby debutta anche Walker, alla prima in rossonero, che completa la difesa con Maignan e Theo Hernandez. A centrocampo anche Musah, che dovrebbe giocare da mezzala accanto a Bennacer (Fofana è squalificato) e Reijnders. L’americano è duttile, nel corso della partita potrà spostarsi e muoversi come ala destra (in un 4-2-3-1). In attacco Abraham con Leao e Pulisic, Gimenez assisterà dalla tribuna