Milano – Il mese esatto che lo separa dall’andata della semifinale di Coppa Italia con l’Inter, dopo l’affondamento in Champions e le imbarcate in campionato, rischia di trasformarsi per il Milan in uno strazio. Intanto è cominciato con una tortuosissima sconfitta, l’ottava in 27 giornate. Il gol di testa di Chukwueze, in extremis e in 10 contro 11, aveva agguantato sull’1-1 la sventata Lazio. Ma il rigore di Pedro all’ultimo respiro (revisione video dell’uscita a terra di Maignan su Isaksen) è diventato l’epitaffio della scalata alla prossima Champions, che invece la Lazio può sognare, essendo quarta in attesa di Juventus-Verona.
«La cronaca della gara»
Nubi sul destino di Conceiçao
Ora è legittimo il dubbio sul destino di Conceiçao. Visti il sorpasso della Roma e l’attuale nono posto, non sono incongrue le riflessioni sul ricorso a Tassotti, chiamato da Ibra al capezzale della seconda squadra, a un passo dalla retrocessione in D malgrado l’avvento di Oddo. Lui, l’allenatore Portoghese, non si nasconde: «Mai visto un clima così. Le scarpe dei giocatori bruciano». Sa di essere in discussione e conosce i limiti della squadra: «I giocatori sentono quello che è intorno al club. L’unica strada è lavorare».
Da Scaroni a Ibra, in tribuna una sfilata di volti mesti
La sfilata di volti mesti in tribuna – Scaroni, Furlani, Ibrahimovic, Moncada – è stata eloquente quanto le parole dell’amministratore delegato: «Sono responsabile della situazione, perché nel mio ruolo tutte le decisioni passano da me», ha detto Furlani, appena rientrato da una vacanza sulla neve, e la dichiarazione ha implicitamente confermato la guerra in atto con Ibrahimovic. Che si comporta infatti da plenipotenziario e ha trattato nei giorni scorsi sia l’ingaggio come direttore sportivo di Berta (ex Atletico Madrid, conteso da Psg e Arsenal) sia quelli dell’ex juventino Paratici e dell’ex laziale Tare, in testa nel borsino attuale.
La contestazione dello stadio
Al caos societario si è accompagnata la bizzarra atmosfera dello stadio. Con la Curva Sud deserta per il primo quarto d’ora come da protesta annunciata, si udivano i fischi dei milanisti, spietato sottofondo agli errori tecnici in campo. Gli ultrà hanno poi occupato lo spazio canonico e intonato la nota nenia contro Cardinale, mentre Conceiçao veniva ancora inchiodato dallo squilibrio tattico. Non è servita la rinuncia al suo pupillo Joao Felix. Assai più solida e solidale, la Lazio di Baroni si infilava nei corridoi spalancati dagli affilati passaggi di Rovella e Guendouzi. In 13 minuti avevano già sfiorato il successo il velocista Dia e gli assaltatori Isaksen e Tavares.
Le beffa finale per il Milan, il rigore di Pedro al 98’
L’efficacia offensiva del Milan si è ridotta a un tiretto di Reijnders in bocca a Provedel ed è durata fino al gol di Zaccagni: su comoda imbucata di Tchaouna, Marusic ha obbligato Maignan alla respinta-assist per il tocco a porta vuota del capitano della Lazio. Il quale si è in seguito avvicinato al 2-0, come pure Gigot, a conferma della friabilità di un assetto che Conceiçao ha invano coretto con Joao Felix per Musah e nella ripresa con Walker per Jimenez. La corrida della ripresa, al netto degli aggiustamenti di Baroni per l’infortunio di Marusic e per proteggere la mediana con Vecino, va ascritta all’impeto del Milan. Il contrappasso dello sbilanciamento si è materializzato nel contropiede di Isaksen, spezzato da Pavlovic con un fallo da espulsione. L’intero armamentario d’attacco esibito da Conceiçao ha fruttato il pari. Ma non gli ha evitato la beffa della sua ex squadra.
Milan (4-2-3-1) Maignan 5 – Jimenez 5 (1’ st Walker 6), Gabbia 6 (38’ st Jovic 6), Pavlovic 4.5, Hernandez 5 – Musah 4 (37’ pt Joao Felix 5), Fofana 4.5 (25’ st Chukwueze 6.5) – Pulisic 5 (25’ st Thiaw 6), Reijnders 5.5, Leao 6 – Gimenez 4.5. All. Conceiçao 5.
Lazio (4-2-3-1) Provedel 6 – Marusic 6.5 (1’ st Lazzari 6), Gigot 6.5 (34’ st Patric sv.), Gila 6.5, Tavares 6.5 – Guendouzi 6.5, Rovella 7 – Isaksen 7, Dia 5.5 (43’ st Noslin sv.), Zaccagni 7 (34’ st Pedro 7) – Tchaouna 5.5 (13’ st Vecino 6). All. Baroni 7.
Arbitro: Manganiello 5.
Reti: 28’ pt Zaccagni, 40’ st Chukwueze, 53’ st Pedro (rig.)
Note: ammoniti Gimenez, Leao, Vecino. Espulso Pavlovic.
Spettatori: 65.969.