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Milan, Pioli suona la sveglia

Il tecnico rossonero chiede concentrazione: “Il gioco non è involuto, manca determinazione in area d’attacco; la Lazio non condiziona la Champions contro l’Inter”.

Il Milan è chiamato domani a una sorta di ultima spiaggia per la zona Champions League: dopo i troppi passi falsi in campionato, lo scontro diretto contro la Lazio è il lasciapassare per una volata meno in apnea.

"Complimenti al Napoli per lo Scudetto, un traguardo meritato: noi speriamo di ripeterci presto, ho rivisto i festeggiamenti di un anno fa; dopo la sosta abbiamo dominato in misura maggiore le gare, ottenendo due sole vittorie; ci è mancato qualche cosa, in particolare nell'area delle altre squadre: contro la Lazio sarà importante, non possiamo sprecare altri jolly. So quello che faccio e perché lo faccio, mi assumo ogni responsabilità: faccio la formazione in base a quello che vedo, l'obiettivo è vincere; non è mancata la prestazione, ma la vittoria, non c'è il Milan 1, o il Milan 2. Conosco bene i miei giocatori: abbiamo lavorato su certe situazioni; su 16 vittorie, 12 volte eravamo in vantaggio, servono attenzione, determinazione e precisione in attacco. Proprietà e dirigenza ci supportano, è il mese decisivo: stiamo bene, non siamo preoccupati" esordisce il tecnico di Parma. 

Questa la valutazione dell'annata rossonera: "Non è questione di programmazione: ogni stagione fa storia a sè, bisogna essere lucidi, siamo partiti per vincere il campionato; l'anno scorso abbiamo fatto il salto quando siamo usciti dalla Champions League, da gennaio è mancata la continuità per vincere lo Scudetto. Solo il Manchester City, tra le capoliste, può ancora vincere Champions e campionato, noi non siamo a quei livelli. Dobbiamo pensare partita per partita: la Lazio è seconda, ha una rosa completa e dopo essere uscita dalle Coppe ha preso il volo; hanno un forte centrocampo, dovremo rimanere compatti. Il risultato non condizionerà la Champions League, perché è una competizione discorso a sé".

Sull'involuzione del gioco milanista e sulle parole di Antetokounmpo che stanno aprendo una riflessione nel mondo dello sport: "I risultati fanno cambiare i giudizi: il gioco non è involuto, uno dei miei obiettivi era quello di dominare di più le partite e ci stiamo riuscendo; nelle ultime due abbiamo preso gol in transizione e su questo dobbiamo fare meglio. Del discorso di Antetokounmpo ho apprezzato il modo in cui ha affermato i concetti; alla fine è uno quello che vince, quindi parlare di fallimento spesso è esagerato; dipende sempre dai piani che ha una squadra, se ha l'idea iniziale di vincere. Delusioni e sconfitte sono un mezzo per crescere".

 

 

 

 

 

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