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Molesta la rivale durante il derby di Barcellona: nuovo scandalo sessuale in campo in Spagna

María Pilar León, centrale di difesa del Barça, ha toccato le pareti intime di Daniela Caracas, giocatrice dell’Espanyol. Federcalcio di Madrid di nuovo nella bufera dopo il processo a Rubiales

Una molestia in campo. Davanti alle altre giocatrici, al pubblico sulle tribune e alle telecamere che riprendevano le immagini di Espanyol-Barcellona, derby catalano della Liga femminile. Autrice, María Pilar Mapi León, centrale di difesa del Barça e della nazionale spagnola. Vittima, Daniela Caracas, calciatrice colombiana che gioca nello stesso ruolo nell’Espanyol. Tutto accade al 15’ del primo tempo di una sfida durissima, vinta 2-0 dalle blaugrana, che alla fine si sono lamentate per l’aggressività in campo delle padrone di casa: “Hanno pensato più a picchiare che a giocare”, le parole di Caroline Graham Hansen, che ha segnato il primo gol.

Il gesto e la provocazione di León

Subito prima di un calcio d’angolo per il Barcellona, Caracas marca León e le dà una spallata, trattenendola. La spagnola si divincola, cerca il suo sguardo (mentre la colombiana ha gli occhi fissi al pallone), poi con la mano destra le tocca le parti intime, dicendole qualcosa. I media, leggendo il labiale ed edulcorando, sostengono sia una domanda provocatoria: “Hai il pene?”. Parole che sorprendono ancor più perché León è sempre stata in prima fila nella difesa dei diritti di tutti e dal 2022 ha ufficializzato la relazione con la norvegese Ingrid Engen, sua compagna di squadra nel Barcellona.

L’odio dei social si riversa su Caracas

A fine partita i social network rimandano in rete le immagini del gesto di León con un esito purtroppo scontato per chi ha imparato a conoscerli: tanto odio e assai poca solidarietà per la giocatrice colombiana. Con un comunicato l’Espanyol elogia la sua atleta perché “quando si è resa conto della gravità del gesto, ha scelto di non reagire con rabbia per evitare sanzioni disciplinari e danni alla squadra” e chiede che “quella violazione della privacy non passi inosservata per tutelare il rispetto e la sportività, valori fondamentali del nostro gioco”.

Il precedente Rubiales-Hermoso

Ora la questione passa alla Federcalcio spagnola, già travolta dal caso Rubiales. Lunedì 3 febbraio, davanti all’Audiencia Nacional di San Fernando de Henares, vicino a Madrid, si è aperto il processo contro l’ex presidente della federazione, 47 anni, accusato di aggressione sessuale e intimidazione nei confronti della calciatrice Jenni Hermoso, che lui baciò sulla bocca, senza consenso, durante la premiazione del Mondiale 2023 a Sydney, vinto dalle spagnole grazie al successo in finale sull’Inghilterra. Tra i tanti tweet di solidarietà ricevuti da Hermoso, allora, anche quello di Mapi León, che ha giocato 54 partite con la sua nazionale: “Le immagini parlano da sole e non credo ci sia molto altro da aggiungere. È inaccettabile. Per tutte le donne, siamo con te”. Frasi che inevitabilmente ora si ritorcono contro chi le ha scritte. Perché anche qui siamo davanti a un comportamento inaccettabile. Anche qui le immagini parlano da sole. E anche qui non c’è molto altro da aggiungere.

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