ORLANDO – Guardiola alla fine ha confessato quello che quasi tutti pensano ma che dissimulano dietro le solite frasi fatte: questo Mondiale per club importa molto poco, specie a quelle squadre abituate a giocarsi da protagoniste campionati e Champions. “Una volta che siamo qui tanto vale provare a giocare bene”, è stata la smorfia di Pep. “Ma se anche vincessimo, il titolo sarà dimenticato tra due o tre giorni”. L’aria è di uno che vorrebbe stare tutto da un’altra parte ma, come dice lui, “visto che siamo qui…”.
Fa caldo: “Gli spettatori si portino i cappellini”
Alle 15 di Orlando, che sarà una fornace sotto il sole a picco (il Camping World Stadium non ha nemmeno la copertura), sfiderà la Juve: “Il caldo è una cosa ovvia e non la si può cambiare: posso solo consigliare agli spettatori di portarsi molta acqua e un cappellino. In quanto alle squadre vorrà dire che i giocatori si abitueranno ai prossimi Mondiali”, e pazienza se le condizioni climatiche contribuiscono in maniera decisiva al peggioramento dello spettacolo.
Calciatori stremati
I calciatori sono stremati, per lo più, perciò Guardiola sta usando con loro il guinzaglio lungo: “Al di fuori delle due ore di allenamento, li lascio fare ciò che vogliono: andare in spiaggia, vedere la famiglia, giocare a golf, riposare, altrimenti sarebbe difficile reggere a livello mentale”.
Come stratagemma psicologico, Pep considera il Mondiale come la prima competizione della nuova stagione e non come l’ultima di quella vecchia. “È stata la nostra peggiore ma è finita, è il passato”. Infatti il City si è presentato negli Stati Uniti con tre nuovi acquisti. “Ma siamo ancora lontani dal nostro meglio”.
La Juventus
In quanto alla Juve, sa di trovare un avversario completamente diverso da quello che in autunno lo batté 2-0 allo Stadium. C’era ancora Thiago Motta in panchina e l’ambizione di una rivoluzione culturale. “A dicembre l’abbiamo trovata nel momento più brutto della stagione, quando non eravamo capaci di vincere una partita. Con Tudor hanno un approccio diverso, sono più aggressivi, marcano a uomo, sono molto forti fisicamente e hanno talento a centrocampo”.