Il campionato del Monza, alla seconda stagione in Serie A, comincerà con un appuntamento di lusso, quello al Meazza contro l'Inter che ha cresciuto il difensore brianzolo Luca Caldirola: "Sono stato dodici anni nel vivaio dell'Inter, allora era dura: c'erano Zanetti, Maicon, Chivu, Lucio, Materazzi. I giovani avevano la strada sbarrata da chi era esperto, adesso che in questa Inter è largo ai giovani, sono esperto io.." esordisce nell'intervista a 'La Gazzetta dello Sport'.
Da incorniciare i primi incroci contro i nerazzurri, all'andata il classe 1991 ha provocato l'autogol di Dumfries valsa il 2-2 nei minuti di recupero, al ritorno è stato addirittura match – winner: "Porterò con me le due emozioni lasciate in eredità dalle sfide contro l'Inter una volta che avrò appeso le scarpette al chiodo, ma questo è un nuovo campionato e loro sempre una grande squadra; non sarà facile ripetersi, ma ci proveremo subito. La seconda annata è sempre più difficile della prima, ma abbiamo dalla nostra una bella consapevolezza e la nostra sfida sarà eguagliarla, facendo vedere che abbiamo la giusta maturità di squadra".
Quello con i colori biancorossi, che vestirà per la terza annata dopo il biennio al Benevento e tanta Bundesliga, è un legame forte: "Sono carico da un punto di vista mentale, ringrazio Mister Palladino che mi ha dimostrato che posso fare bene in Serie A: in estate mi sono sposato a Torre Annunziata con Roberta, abbiamo una bimba di due anni, Camilla. Il Monza è una passione di famiglia, papà Enrico è osservatore per l'attività di base, con mio fratello Marco, che ha fatto anche il giornalista, andavamo in curva Pieri. Girare l'Europa fa bene: ho imparato l'inglese e il tedesco e mastico lo spagnolo, saranno utili a fine carriera, mi piacerebbe allenare. Appena avrò tempo, ultimerò intanto il corso da sommelier: a casa ho una botte fatta a mano da un artigiano, occuparmi di vino mi rilassa".