Monza – Solo i prossimi mesi, col verosimile addio di Fininvest al Monza e con la verità sul destino al Milan di Gerry Cardinale prigioniero del prestito del fondo Elliott, diranno se ha proprio segnato la fine di un’era, questo derby in Brianza vinto dalla favorita, dopo qualche rischio iniziale. Intanto, a 10 minuti da Arcore dove tutto è cominciato e dove ieri sera è arrivata l’eco dei cori milanisti per la prima vera vittoria in trasferta del campionato (con l’Inter era a San Siro), è proseguito il dibattito sulla durata di un’altra era: quella dell’allenatore Fonseca, che ha azzardato ancora il braccio di ferro con Leao, per la terza volta di seguito relegato in panchina. Difficilmente la sorte dell’inflessibile istitutore verrà stabilita martedì al Bernabeu: in casa del Real di Ancelotti, Mbappé e Vinicius è più che probabile il ritorno da titolare del numero 10 e in Serie A, col recupero di Bologna, rimane potenzialmente abbordabile la zona Champions, obiettivo imprescindibile del business all’americana.
«La cronaca della gara»
Una notte piena di suggestioni
Sul campo lo show è stato più italiano che americano, con i noti vezzi nostalgici. Si vedono le luci e si sentono i decibel dello stadio Brianteo da villa San Martino: Silvio Berlusconi vi progettò la separazione dal Milan, cedendolo nel 2017 al cinese Yonghong Li, che lo avrebbe poi perso nel luglio 2018, a beneficio del fondo della famiglia Singer, un paio di mesi prima che il patriarca perfezionasse appunto l’acquisto del Monza. L’intreccio è ingiallito e certe suggestioni resistono a fatica, scomparso lui: le incarna ovviamente Galliani, suo braccio destro storico nonché attuale numero uno della squadra di Nesta, eroe dell’epopea berlusconiana.
L’impegno di Maldini, il guizzo di Reijnders
La suggestione supplementare sarebbe stata la firma apposta alla serata da Daniel Maldini: la stellina, da poco approdata in Nazionale, ha in effetti brillato nel Monza del primo spicchio di partita con una serie di giocate artistiche, che hanno avvalorato l’opportunità della recompra da parte del Milan, a fine stagione. Però, oltre al gol annullato a Mota (trattenuta di Bondo su Hernandez) e a due parate salvatutto di Maignan su Maldini stesso e su Pereira, la nemesi non si è compiuta proprio per l’errore di Daniel da un passo, al volo su cross di Pereira. Così il gol di Reijnders (palla persa da Kyriakopoulos, contropiede, cross di Pulisic, testa di Morata, rimpallo su Izzo e testata vincente del nipotino di Van Basten, Gullit e Rijkaard), ha premiato la scommessa di Fonseca. Che dopo più di un’ora ha finalmente inserito Leao per lo spentarello Okafor: prove di Bernabeu. Il redivivo ha seminato scompiglio davanti a Turati e, pur mancando il gol per eccesso di barocco, nel collaudato tandem con Hernandez si è confermato il più adatto a preoccupare Ancelotti.
La rabbia di Nesta: “Stanno rovinando il calcio”
Furioso alla fine Nesta per il gol annullato al Monza sullo 0-0 per un contatto che inizialmente l’arbitro non aveva fischiato: «Stanno rovinando il calcio. È uno sport di contatto, basta fischiare tutto, alla gente non piace così. A Bergamo gli arbitri ci hanno chiesto scusa, ma a noi i punti chi ce li restituisce?».
Monza-Milan 0-1 (0-1)
Monza (3-4-2-1): Turati 6 – Izzo 6, P.Marì 5.5, Carboni 5 (33’ st Caprari sv) – P.Pereira 6 (33’ st D’Ambrosio sv), Bondo 5.5 (42’ st Valoti sv), Bianco 5, Kyriakopoulos 5- D.Mota 5.5 (20’ st Vignato 6), Maldini 6 – Djuric 6 (33’ st Maric sv). All. Nesta 6.
Milan (4-2-3-1): Maignan 6.5 – Terracciano 6 (44’ st Calabria sv), Thiaw 6.5, Pavlovic 6, T.Hernandez 6.5 – Fofana 6, Reijnders 7 – Chukwueze 6 (36’ st Loftus-Cheek sv), Pulisic 6.5 (44’ st Musah sv), Okafor 5 (18’ st Leao 6) – Morata 6. All. Fonseca 6
Arbitro: Feliciani 5
Rete 43’ pt Reijnders
Note: Ammoniti Morata, Djuric, Bondo. Spettatori 13.781