MONZA – Dopo avere vinto tutto insieme al Milan, ventidue anni dopo, Alessandro Nesta ritrova Adriano Galliani a Monza. Questa volta non da difensore ma da allenatore, alla prima esperienza in Serie A. E subito ha indicato la linea che intende seguire: “Prendo spunto da Ancelotti, Eriksson e Zeman, che mi hanno trattato bene, hanno tirato fuori il meglio da me e mi hanno capito nei momenti difficili. Anche io sono qui per trarre il meglio dai miei giocatori. È la mia prima Serie A da allenatore, ho lavorato tanto per arrivarci, ho fatto la mia gavetta. Se posso starci, lo dirà il tempo”.
Responsabilità doppia
Nesta, che con la sua Reggiana lo scorso anno ha eliminato il Monza dalla Coppa Italia, è pronto per prendere in mano la squadra nel centro sportivo di Monzello, a cinque minuti d’auto dallo stadio. Intanto, ha ringraziato chi lo ha voluto in panchina: “Lavorare con Galliani è un piacere ma anche una responsabilità, che sento doppia”. E già pensa al campo, dove conta di portare quanto di buono ha fatto altrove. La sua Reggiana ha chiuso il campionato di Serie B come miglior difesa. E continuerà con la costruzione dal basso, in continuità con Palladino, ma senza dogmi: “La costruzione dal basso non si fa per risultare belli, ma perché dev’essere efficace. Se non è il caso non si fa.
Il più simile a Palladino
Galliani ha deciso di presentare Nesta come nuovo tecnico proprio il 9 luglio, lo stesso giorno in cui nel 2006 l’Italia, di cui l’ex difensore faceva parte, ha vinto il Mondiale a Berlino. “Abbiamo scelto Nesta dopo un sacco di analisi sugli allenatori che avevamo messo nel mirino. Abbiamo capito che era Alessandro l’allenatore che, come stile di gioco, era più simile a Palladino. Da qui la scelta. Se una squadra non vuole cambiare decine di giocatori e vuole mantenere la struttura portante, è bene scegliere un allenatore con lo stesso credo calcistico” Un ruolo lo ha avuto l’analisi dei dati: “Abbiamo visto dei numeri delle squadre di Nesta, ed erano gli stessi del Monza. A partire dal modulo, il 3-4-2-1. Ed ecco perché oggi è l’allenatore del Monza”.
Obiettivo 97 punti in due anni
Sull’obiettivo che la società pone al nuovo allenatore, Galliani ha detto: “speriamo di fare altri 97 nei prossimi due anni, come nei precedenti. Ad Alessandro auguro e chiedo 97 punti nei prossimi due campionati”. E il tecnico ha scherzato: “Ho chiamato Palladino e gli ho detto: Raffaele, hai fatto troppi punti”. Poi ha parlato di Berlusconi: “Per lui la promozione del Monza in Serie A è stata la sua ultima grande gioia. L’ho visto con gli occhi lucidi a Pisa, come per la prima Champions col Milan”. Infine, Galliani ha avuto modo di parlare delle vicende della Nazionale, che a suo vedere “sono diventate ormai un fatto politico”.
Le trattative da avviare
Sulla possibilità che Colpani resti in rosa, Nesta ha detto: “L’ho seguito l’anno scorso, oggi è un giocatore importante che ha fatto vedere di poter fare la differenza”. E Galliani ha aggiunto: “Su Colpani, non c’è nessuna trattativa in corso con la Fiorentina, né con nessun’altra squadra”. Di Andrea Carboni, Nesta ha detto: “Ha fatto una grande stagione e credo tantissimo in lui”. Quanto a Szczesny, Galliani ha sottolineato: “Non c’è nessuna trattativa in corso per Szczesny, intendendo per trattativa una trattativa. Poi, certo, si chiacchiera. Ma sono cose in divenire”. Quanto a Daniel Maldini e Valentin Carboni, il presidente monzese ha aggiunto: “Per Daniel siamo alle suggestioni, vediamo. In attacco siamo in tanti, è partito Valentin Carboni e non si sa cosa succede, ma nel sottopunta di destra a piede invertito oltre a Colpani abbiamo Forson, ci crediamo molto e siamo stracoperti. A sinistra hai Dany Mota, Caprari e Vignato. Davanti hai sempre Mota che può fare la prima punta, poi Petagna e Djuric. Non vedo dove siamo corti: siamo tanti”.