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Monza retrocesso in serie B: dai sogni di gloria di Berlusconi al ridimensionamento

Promosso nel 2022, il club brianzolo saluta dopo tre anni la serie A. Il paracadute, le voci di un cambio di proprietà: cosa succede

MILANO – Come una dolce illusione, il Monza si è dissolto dopo tre anni di serie A e tanti sogni sfumati. “Puntiamo allo scudetto e alla Champions”, aveva detto un commosso Silvio Berlusconi il 29 maggio 2022, quando battendo il Pisa i brianzoli erano sbarcati per la prima volta in serie A. Un progetto nato nel settembre 2018, quando Fininvest acquisì il club, alimentato dall’amore per la Brianza del Cavaliere e di Adriano Galliani, tifoso fin da quando bambino andava al Sada con mamma Annamaria, e chiuso ieri, con la sconfitta contro l’Atalanta che ha dato il sigillo dell’aritmetica a una retrocessione da mesi scontata.

Il colpo di grazia nel mercato invernale

Alla vigilia della sfida con l’Atalanta lo stesso Nesta, sempre onesto, ha sintetizzato senza giri di parole la retromarcia dei brianzoli: “Mi aspettavo un ridimensionamento, ma non fino a questo punto. La morte di Berlusconi ha invertito il trend: il Monza è passato dall’essere la squadra dove tutti vogliono andare, come il Como oggi, alla destinazione che ora si tende a snobbare”. A una squadra in ginocchio, il mercato invernale ha dato il colpo di grazia con le cessioni di Maldini (l’ex ieri fischiato, con anche papà Paolo in tribuna), Bondo, Djuric e Marì. Si è scelto di affondare senza neanche lottare, con in mezzo un cambio di guida tecnica (da Nesta a Bocchetti e ancora Nesta) che ha creato ulteriore incertezza nel gruppo.

Addio alla A con la sconfitta n.24

In una giornata surreale, con le curve unite nel ricordo di Riccardo Claris, il giovane tifoso accoltellato a Bergamo in una faida tra ultrà bergamaschi e interisti, il Monza ha salutato perdendo la gara numero 24 in campionato, nona sconfitta nelle ultime dieci, abbattuta dai colpi del redivivo De Ketelaere, di Lookman e Brescianini. Galliani, alla prima retrocessione da dirigente, ha lasciato lo stadio all’intervallo, con la squadra sotto 0-2. Ripartirà dalla serie B, potrà contare su un tesoretto di 25 milioni di euro (il cosiddetto paracadute che spetta a chi retrocede) e forse su una nuova proprietà: le voci di fondi e cordate interessate sono continue.

Gasperini a nervi tesi

Nervi tesi per Gasperini nonostante la vittoria, che avvicina l’Atalanta al traguardo Champions. Dopo aver parlato in conferenza stampa al termine della partita l’allenatore bergamasco ha discusso con toni alti con un cronista, da tempo finito nella sua black list: Gasp, furioso, dopo uno scambio di battute ha tirato un taccuino verso il giornalista e ha scagliato a terra una bottiglietta d’acqua.

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