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Morte fisioterapista Lecce, la Lega non fa sconti: con l’Atalanta si gioca domenica

Trasferta in una sola giornata per i pugliesi, che avrebbero voluto giocare martedì. Solidarietà anche dai tifosi bergamaschi

Atalanta-Lecce si giocherà regolarmente domenica 27 aprile alle 20.45: lo ha deciso la Lega di Serie A. Il match, in programma venerdì 25, era stato posticipato di due giorni dopo la morte improvvisa di Graziano Fiorita, storico fisioterapista dei giallorossi. Una decisione non gradita alla società salentina, in ritiro a Coccaglio – in provincia di Brescia – al momento della tragedia e rientrata immediatamente a Lecce.

Partenza e ritorno per Bergamo in giornata

Viene infatti contestata la decisione di rinviare il tutto di sole 48 ore: il club, con l’appoggio dei tifosi che hanno esposto striscioni in tal senso vicino allo stadio di via del Mare, avrebbe voluto giocare martedì. La Lega invece non ha sentito ragioni: la squadra allenata da Marco Giampaolo arriverà a Bergamo in giornata per poi ripartire subito dopo la partita. Quindi niente ritiro, sabato sera ognuno a casa con le proprie famiglie, poi domenica in mattinata la partenza per Bergamo, il pranzo in hotel e la preparazione del match ridotta al minimo.

Esclusa la mancata presentazione per protesta

Esclusa invece la protesta clamorosa di non presentarsi: oltre al 3-0 a tavolino avrebbe infatti comportato la penalizzazione di un punto in classifica, decisamente insostenibile con la squadra al quartultimo posto, con un solo punto più di Empoli e Venezia.

Solidarietà al Lecce anche dai tifosi dell’Atalanta

Solidarietà al Lecce anche dalla tifoseria organizzata dell’Atalanta che occupa la Curva Sud dello stadio di Bergamo. I sostenitori nerazzurri hanno annunciato una sorta di sciopero del tifo, senza l’esposizione di striscioni. “La morte di Graziano Fiorita – si legge nel loro comunicato – dimostra ancora una volta la mancanza di rispetto per un uomo, un padre, marito e non per ultimo professionista da parte di questo contorto mondo del calcio. Un calcio sempre più compresso e vincolato da regole che chiede a una squadra e ai propri tifosi di passare oltre il dolore e scendere in campo. La morte è uguale per tutti e merita il nostro rispetto”.

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