Dopo Dino Baggio, anche Brambati ha voluto dire la sua sulla morte di Vialli: "Nei primi anni 2000 io mi trovavo in televisione e dissi che ero molto spaventato perché ricordo che alle Olimpiadi di Seul, oltre al Micoren, dissi che ci facevano delle flebo dove non so cosa ci fosse. Mi ricordo che c'era una certa brillantezza nel giocare in quelle situazioni. Come dissi certe cose arrivò una troupè de Le Iene sotto casa per parlarne. Io denuncia questa cosa e mi arrivò una lettera da parte della Federazione che mi minacciava che sarebbero andati per vie legali. Oggi, dopo quello che sta succedendo, e anche io sono molto preoccupato, viste certe cose successe negli anni Ottanta. Il Micoren lo prendevamo come caramelle, erano sostanze che facevano male ma aiutavano la prestazione sportiva e oggi sono super-vietate".
"Oggi ha parlato Dino Baggio e sono contento lo abbia fatto – continua Brambati -. Rifaccio questa denuncia, quello che capita oggi a certi giocatori forse è anche dovuto a qualcosa che veniva preso per aumentare la prestazione sportiva e rendere più performanti i giocatori. Io ho paura, non lo nego. Prendevo delle sostanze che all'epoca erano consentite, lo so perché feci esami antidoping all'epoca e lo feci anche in quel Bari-Napoli che costò a Maradona la squalifica. Sono spaventato, la paura la condivido con tanti altri che abbiamo giocato in quegli anni".
Anche Florin Raducioiu ha toccato l'argomento a Sport Report su Orange Sport: "Facevo flebo con un liquido rosa. Lo ammetto, ho preso anche delle medicine. Ora chiamerò il medico che ci seguiva a Brescia per capire di più. Per sapere che medicine ho preso a Milano, Brescia, Verona. Non sapevamo che cosa stavamo prendendo. Ci è sempre stato detto che si trattava di vitamine, di glucosio. Per tutto il tempo facevamo flebo con questo liquido rosa, alla vigilia delle partite. Lo ricordo perfettamente. A Milano prendevamo altre cose, pillole. L’ho detto prima e dopo la morte di Gianluca Vialli, c’era anche Gică Popescu. Dobbiamo chiederci perché si verificano queste morti premature".