Questo sito contribuisce alla audience di
 

Motta e la stagione fallimentare della Juve: resta da centrare il 4° posto. Il duro sfogo di Perin

Dopo l’eliminazione dalla Supercoppa e l’uscita di scena dalla Champions, anche il ko contro le riserve dell’Empoli in Coppa Italia. Per la prima volta il tecnico non difende i suoi calciatori: “Abbiamo giocato male anche altre partite, ma non era mai mancato l’atteggiamento giusto”

TORINO — In sette giorni il progetto della Juventus di Thiago Motta si è trasformato in una tremenda delusione. Una settimana iniziata con l’eliminazione dalla Champions contro il Psv, passata per il brodino caldo di Cagliari in campionato (vittoria per 1-0) e conclusa mercoledì sera tra i fischi rabbiosi dell’Allianz Stadium dopo l’uscita di scena dalla Coppa Italia ai rigori contro l’Empoli. Uno scenario che, se fosse stato solo immaginato quest’estate, quando una campagna acquisti sfarzosa aveva galvanizzato l’ambiente, sarebbe sembrato la sceneggiatura di un film di fantascienza. Se contro gli olandesi l’allenatore aveva difeso a spada tratta i suoi ragazzi, dopo il ko con i toscani ha messo i giocatori di fronte alle proprie responsabilità: “Mi vergogno di vedere la mia squadra giocare così – ha ripetuto più volte in conferenza stampa e in tv –. È vero, non ho mai criticato i miei giocatori, anche in altri club, perché non era mai mancato l’atteggiamento come oggi. La responsabilità è mia, non ho trasmesso l’importanza di questa partita. Inammissibile”.

Motta rischia la panchina?

Se i demeriti sono tutti bianconeri, i meriti, a Eindhoven come contro l’Empoli, sono andati naturalmente agli avversari, capaci di mettere in evidenza le lacune dei bianconeri. Eppure non si trattava di rivali irresistibili: il Psv ha confermato le sue difficoltà in coppa d’Olanda, eliminato dal Go Ahead Eagles in casa, mentre l’Empoli nelle ultime undici partite di campionato ne ha pareggiate due e perse nove. Il ko ai rigori con i toscani è stata la goccia che ha fatto traboccare un vaso già colmo di pareggi stentati, di difficoltà nella lettura delle partite, di un potenziale inespresso. Un gioco difeso dal tecnico fino al ko contro l’Empoli: “Abbiamo giocato male anche altre partite, ma non è mai mancato l’atteggiamento. Da domani si continua a lavorare, si abbassa la testa e ci si concentra sulle basi”. Sarà ancora Motta a guidare la squadra, a meno che la situazione non precipiti repentinamente: il quarto posto sarà fondamentale per il futuro, del tecnico ma anche economico.

Juventus, un progetto di nuovo in discussione

Non può essere soltanto questione di atteggiamento, per quanto quello dei bianconeri sia stato inqualificabile specialmente nel primo tempo: nelle tre occasioni create dall’Empoli prima dell’intervallo, compreso il gol del vantaggio, si notano alcuni calciatori trotterellanti mentre osservano gli avversari sfrecciare. Nonostante ciò, un’eliminazione dalla Coppa Italia arrivata in questo modo non può da sola giustificare la stroncatura di un progetto, la fine di una stagione salvo clamorose rimonte in campionato, possibili ma oggi difficili da immaginare. È stata anche la Supercoppa sfumata subito, eliminazione coincisa con l’unico momento positivo di un Milan fallimentare, che ha avuto un pesante impatto economico al pari dell’eliminazione dalla Champions ai play-off dopo il ventesimo posto della prima fase. Conto a cui va aggiunta la ormai compromessa partecipazione alla prossima Supercoppa in Arabia Saudita, altri milioni bruciati nonostante gli investimenti in estate e a gennaio. Lo sfogo di Motta, inedito quanto veemente, ha svelato un disagio strisciante: forse un passaggio di Giuntoli davanti ai microfoni avrebbe dato un’immagine diversa in un momento difficile e complicato. Perché un progetto non è soltanto espressione del campo ma di tutto un club.

Gli acquisti sbagliati e lo sfogo di Perin

Una fetta di responsabilità, come è normale che sia, è da ascrivere ai calciatori. Giovani, in alcuni interpreti, ma anche talentuosi, molto costosi ma mai al livello delle aspettative. Koopmeiners è stato fischiato per tutta la partita e ormai il problema sembra più psicologico che tecnico per l’olandese: l’autopallonata sul viso al limite dell’area è stato un gesto goffo, che fa parte del bagaglio tecnico di un amatore sul viale del tramonto piuttosto che del miglior centrocampista dello scorso campionato. Nico Gonzalez è la controfigura di sé stesso, Vlahovic ha sbagliato stop e occasioni clamorose, oltre ad aver calciato il rigore alle stelle, mentre Kolo Muani è stato sacrificato sulla fascia, il prezzo da pagare per poter giocare al fianco del serbo: insieme sì, ma alle condizioni di Motta. Eppure, a garantire sulla “buonafede” dei compagni, se vogliamo chiamarla così, è stato Perin, uno dei senatori: “In questo spogliatoio non ci sono figli di p*** e si può costruire – ha detto in conferenza stampa dopo essersi scusato per il termine forte –. Spero che questa sconfitta ci faccia talmente male da farci crescere il prima possibile”. La speranza, per i tifosi, è che non affossi quel poco che rimane della stagione.

Segui tutte le ultime notizie di sport

Next Post

Il Milan cambia idea e alza il prezzo per Saelemaekers: la posizione della Roma

Gio Feb 27 , 2025
Il Milan cambia idea e alza il prezzo per Saelemaekers: la posizione della Roma

Da leggere

P