MANCHESTER – La notte prima dell’esame è per il Napoli più dolce che tormentata, visto che il ritorno in Champions League dopo 18 mesi può essere vissuto senza le pressioni forti del campionato, dove la squadra di Antonio Conte ha l’obbligo di difendere il suo titolo. “Qui siamo invece per imparare dai maestri, sperando con il tempo da buoni allievi di superarli…”, è stato infatti il mantra della lunga vigilia di Conte, molto prudente anche dopo il suo sbarco in Inghilterra durante la conferenza all’Etihad Stadium. “Venire da queste parti fa sempre piacere, ho avuto il piacere di fare due esperienze in panchina con top club come Chelsea e Tottenham. C’è un livello molto alto e allenare in Premier è gratificante. Lo stesso vale per il nostro ritorno in Europa, perché ci tocca subito una delle squadre migliori del continente. Ma noi arriviamo con lo scudetto sulla maglia e abbiamo voglia di confrontarci con queste realtà così importanti, per capire a che punto è il nostro processo di crescita”, ha mostrato i muscoli il tecnico leccese, che ha recuperato Meret e Beukema e sarà costretto a fare a meno solamente di Rrahmani.
Entusiasmo e gioia
Conte potrà dunque presentarsi all’Etihad Stadium quasi con il miglior Napoli, per un esame comunque molto insidioso. “La difficoltà della Champions con la nuova formula si è già vista nella scorsa stagione, con grandi club costretti dopo la prima fase agli spareggi. Il livello è alto e non bisogna sottovalutare nessuno. Noi abbiamo entusiasmo e gioia, perché questa è una competizione a cui tutti hanno voglia di partecipare. Prendiamo le cose positive, senza però dimenticare che per il momento siamo alunni. Siamo arrivati al massimo in passato ai quarti di finale, sia io che il Napoli. Significa che abbiamo avuto finora quello che ci siamo meritati. Adesso uniamo le nostre forze per cercare di fare qualcosa di bello. Servirà tanto coraggio e non dovremo avere rimpianti”, ha dato la carica il tecnico azzurro.
I consigli di De Bruyne
Il morale è alto per l’ottima partenza in campionato. “Sono arrivati dei giocatori che ci possono dare una mano. Hojlund per esempio ha delle potenzialità su cui dovrò lavorare, anche se è reduce da un’esperienza non positiva allo United. La crescita della squadra passa pure da quella dei singoli giocatori, oltre che dalla continuità del lavoro che abbiamo iniziato un anno fa, ripartendo dalla ricerca dell’equilibrio. Sappiamo che la perfezione non ci sarà mai, ma contro il City faremo del nostro meglio, senza entusiasmi facili o depressioni. Abbiamo preparato questa partita come sempre in maniera molto accurata e ho chiesto delle informazioni pure a De Bruyne, che ha giocato qui per tanti anni. Immagino che all’inizio Kevin sarà emozionato, poi sono certo che ci darà il suo solito contributo”.
L’incubo Haaland
Due i ballottaggi, tra Milinkovic-Savic e Meret tra i pali e Olivera e Spinazzola sulla sinistra. La difesa dovrà reggere l’impatto sempre temibile di Erving Haaland ed è una missione che è ben presente nei pensieri del capitano Giovanni Di Lorenzo, l’altro protagonista della conferenza della vigilia. “Sappiamo che affronteremo un attaccante fortissimo, come lo sono del resto i suoi compagni. Servirà molta attenzione. Doku? Cercherò di proteggere la mia zona, ma appena possibile anche di ripartire. C’è grande entusiasmo per essere di nuovo in Champions League e voglia di confrontarsi con tutte le big d’Europa. Conte ci ha dato un piano partita e con le nostre armi dovremo fare il massimo per eseguirlo, sbagliando il meno possibile. Ci teniamo a capire a che livello siamo arrivati. Consigli da De Bruyne? Non ce ne ha dati, in particolare. E’ un ragazzo che si è presentato dal primo giorno con grande umiltà e sono convinto che al suo ritorno da ex a Manchester avrà l’accoglienza che si merita”.