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Napoli all’assalto del Parma. Al Tardini con 3500 tifosi, può essere la notte scudetto

Azzurri in Emilia (20.45) tricolore già matematico in caso di successo e di ko dell’Inter a San Siro. Euforia ieri a Capodichino: in oltre 300 salutano con cori e fumogeni la squadra in partenza

Nei sogni dei tifosi più ottimisti – e pure matematica alla mano – può diventare addirittura la meravigliosa notte del quarto scudetto, se il Napoli uscirà a braccia alzate dalla trasferta di stasera (ore 20.45) a Parma e in contemporanea l’Inter finirà invece ko a San Siro contro la Lazio. Ma non è il momento di fare troppi calcoli e per la capolista c’è solamente un imperativo categorico: mettere le mani sui 3 punti nella bolgia dello stadio Tardini, dove 27 anni fa gli azzurri uscirono tra le lacrime per la retrocessione in serie B. Di tempo da allora ne è passato e solo per i meno giovani tra i 3500 fedelissimi al seguito della squadra di Antonio Conte ci sarà quindi pure il retrogusto di una vendetta sportiva, da consumare fredda. Il tecnico leccese e i suoi giocatori invece avranno la testa, il cuore e la gambe ben concentrate esclusivamente sul presente, con la consapevolezza di essere a due passi da un’impresa dalla valenza allo stesso tempo straordinaria e storica, al termine di una stagione che era cominciata abbastanza in sordina per il capitano Di Lorenzo e i suoi compagni e strada facendo è viceversa diventata ambiziosissima. Il traguardo è infatti vicino e manca solo l’ultimo sforzo per bissare il trionfo tricolore del maggio 2023, a 180’ dal termine di un campionato combattuto fino alla fine.

L’happy ending dovrà essere però conquistato sul campo e il Napoli ha solo un punto di vantaggio sull’Inter, l’altra protagonista di un duello che va avanti tra sorpassi e tentativi di fuga da 36 giornate, nel segno di un equilibrio così marcato da tenere ancora in vita persino l’ipotesi di un crudele spareggio. Ma gli azzurri si sono almeno guadagnati il diritto di essere padroni del loro destino e sul piano psicologico si tratta di un fattore che può fare la differenza, nello snervante ping pong di stasera tra lo stadio Tardini e San Siro. La squadra di Conte potrà concentrarsi infatti solo sul suo obiettivo primario: mettere ko a domicilio il Parma, anche facendosi trascinare dalla spinta dei 3500 tifosi presenti nel settore Ospiti. I pochi che sono riusciti ad accaparrarsi in qualche modo i biglietti disponibili. Ci saranno per l’occasione pure i gruppi ultrà delle curve del Maradona, visto che la trasferta è stata questa volta autorizzata ai residenti in Campania, nonostante le inevitabili preoccupazioni per l’ordine pubblico. L’importanza della posta in palio è enorme su entrambi i fronti (per il crudele intreccio tra la lotta per lo scudetto e quella per la salvezza) e l’atmosfera sarà caldissima nella stessa misura in campo e sulle tribune. Massiccio di conseguenza sarà lo schieramento delle forze dell’ordine e degli steward, che avranno il compito di sventare la minaccia di possibili incidenti. Gli ultrà di curva A e B hanno promesso “massima correttezza” alla vigilia con un comunicato. In 300 ieri pomeriggio hanno salutato la squadra con cori e fumogeni alla partenza da Capodichino. Delicato anche il ruolo dell’arbitro romano Doveri.

È una partita ad alto rischio e sarà indispensabile il buon esempio da parte dei protagonisti, al netto dei contenuti agonistici giocoforza superiori alla media della partita. Sono i 90’ più importanti della stagione soprattutto per il Napoli, che è obbligato a vincere per blindare il suo primato in classifica. Il Parma invece avrà a disposizione due risultati su tre, potendosi accontentare nella lotta per la salvezza anche di un pareggio. Per questo Conte dovrà stare attento in modo particolare alle ripartenze messe a punto a tavolino del suo più giovane (e meno esperto) collega Chivu. Pure dalla partita a scacchi tra le panchine dipenderà l’esito della sfida del Tardini, che terrà incollati davanti alla tv i milioni di tifosi azzurri sparsi per il mondo. A loro sarà concesso tenere d’occhio il risultato di Inter-Lazio, mentre in campo i giocatori dovranno stare alla larga da distrazioni e calcoli. I conti si faranno infatti solo al 90’, per tirare le somme. Logica e scaramanzia fanno pensare che sarà una serata probabilmente interlocutoria. Ma per la matematica (e i sogni) ci sono i margini per credere alla clamorosa ipotesi del colpo grosso. Non è quindi proibito sognare. È una domenica che profuma di scudetto, come quella del 4 maggio 2023.

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