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Napoli, carenze dell’organico e calo fisico dei big: le ombre azzurre sul sogno dello scudetto

Primo posto solitario a 14 partite dalla fine ma Conte tira il freno dopo il flop sul mercato: “L’obiettivo è l’Europa”

I numeri raccontano una realtà: il Napoli rimane da solo in testa a 14 giornate dalla fine e ha dunque ancora tutte le carte in regola per lottare per lo scudetto, nonostante i due pareggi di fila contro Roma e Udinese. Ma il trend negativo delle ultime settimane, distastroso fuori dal campo e un po’ scoraggiante anche per le ultime prove degli azzurri, ha dato una spallata dolorosa ai sogni di gloria. Il club non si è infatti mosso sul mercato con la determinazione di chi crede davvero di poter compiere una storica impresa, collezionando una serie di errori non sanabili da un’ammissione di colpa.

Indebolire la capolista non è stato infatti un banale incidente di percorso, tant’è che Antonio Conte domenica sera ha sentito l’esigenza di rifare chiarezza sugli obiettivi stagionali. «Mi hanno chiesto di riportare la squadra in Europa, anche in Conference League». Brutto sentirlo dire da un vincente seriale come lui, allergico alla parola resa e già carico di nuovo ieri mattina: giornata di riposo annullata e seduta extra al video, per rivedere gli errori appena commessi.

L’allarme sarebbe dovuto suonare già dopo il successo con la Juve, quando Conte aveva mandato il Napoli in vacanza per 3 giorni. Era un’evidente anomalia, nella fase cruciale della stagione. Ma il tecnico aveva depistato tutti. «I giocatori si sono meritati un premio». In realtà invece nel serbatoio azzurro s’era accesa la spia della riserva e il pit-stop non è bastato per recuperare le energie: fisiche e nervose. Il calo con Roma e Udinese c’è stato infatti lo stesso.

Conte sta cercando di correre ai ripari, con una distribuzione diversa dei carichi di lavoro. Mercoledì scorso è stata organizzata un’amichevole con il Giugliano: titolari a riposo e spazio alle seconde linee, bisognose di minuti. Non è un caso che con l’Udinese (solo per la nona volta in 24 gare) il tecnico del Napoli abbia fatto ricorso ai 5 cambi. I big non si sono mai fermati e non è bastato avere come unico impegno il campionato: senza alternative il motore della squadra si è surriscaldato lo stesso.

«Non possiamo correre il rischio di finire fuori giri», ha ammesso Conte. Il calo del Napoli è evidente e le forze a disposizione per contrastarlo sono esigue, complice il flop sul mercato. Ma la priorità è evitare che la flessione fisica abbia delle ripercussioni psicologiche. Ci sono ancora 14 giornate davanti e la concorrenza è forte.

Inter e Atalanta hanno organici superiori. Finora Conte si è fatto bastare il vantaggio di avere solo il campionato e alla distanza può darsi che la bilancia dello stress penda di nuovo dalla parte degli azzurri. Ma bisogna sperare che rientri in fretta l’emergenza in difesa. Buongiorno è guarito e sabato (ore 18) tornerà titolare con la Lazio. Tempi più lunghi per Olivera e Spinazzola. La capolista ha il reparto arretrato meno battuto della Serie A ed è da lì che dovrà ripartire, visto che l’attacco – già poco prolifico – è stato indebolito con la cessione di Kvara. Un club che punta allo scudetto avrebbe trattenuto il georgiano o lo avrebbe ben sostituito. Non è andata così.

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