Alla partita più delicata il Napoli si avvicina con la dignità di un allenatore onesto. Per la prima volta Antonio Conte indica nell’aiuto del pubblico la carta più alta da giocare. Va invertita la tendenza. L’Inter vince, il suo Napoli promette. Non è finita, certo. C’è tanto da lottare e sperare, ma si avverte anche un sentimento di gratitudine verso i tifosi che ancora prima del sogno scudetto non hanno smesso di credere nel ciclo intestato al suo allenatore.
Defilandosi tra mille progetti e Los Angeles , il presidente ne ha fatto l’invalicabile protagonista. Oggi Conte chiede al pubblico tutto quello che non gli è mai mancato. Napoli ne ha fatto un dogma. Il titolo di campione d’inverno con 44 punti in19 gare, media 2,63, ha legittimato un’ atmosfera di entusiasmo che persiste. Conte guidava veloce la sua squadra come un autista dei pompieri.
Uno spettacolo che finiva nel delirio, dallo stadio alla città, agli infiniti Napoli Club sparsi nel mondo e collegati in diretta quando era giorno nel Nord America e in Oriente a volte l’alba dell’indomani. Quasi mai a Fuorigrotta un posto invenduto, al punto di spingere De Laurentiis a programmare la riapertura del terzo anello con 8 mila posti in più, da 54mila a 62mila. Stasera il Napoli fa di tutto per non mollare l’Inter. Ma la società deve anche pensare al prossimo mercato, il tempo passa e i colpi sfumano.
Così perentoria la forza del Napoli in finali poderosi che passa sotto silenzio la fase calante. Solo 21 punti in 12 partite, media 1,75. Due vittorie nelle ultime 9. Sulle vittorie sfumate nell’ultima conferenza spunta un motivo rispettabile, ma dubbio. La squadra si abbassa perché mentalmente predisposta a difendere il vantaggio. Vantaggi però esegui, perché il Napoli segna poco. Vi sarebbero altri temi da sviluppare, come la catena di insulti muscolari, gli esiti e i tempi delle sostituzioni. Ma è giusto che prevalga la fiducia in Conte e nel suo staff. La prima condizione per sperare an cora. Il dibattito si sposta sul mercato di gennaio, con la cessione di Kvaratskhelia non sostituito. Ha lasciato 5 gol. Mica pochi. Ma il georgiano era finito in panchina e non prometteva prodigi, demotivato, vuoto di sentimenti, illuso e deluso con un ingaggio da riserva.
Delicata la partita di stasera perché potrebbe catalogare tra gli inganni di questo 2025 i presunti vantaggi del calendario. Ha meno partite e più abbordabili dell’Inter, si diceva questo? Vediamo stasera con l’Empoli, è 18esimo in A con 31 punti, 34 meno del Napoli. Se non è pensabile che il Napoli non si rimetta subito all’inseguimento dell’Inter con una vittoria chiara, coerente con i suoi valori e le aspettative del pubblico, è altrettanto logico che il Napoli prepari anche la prossima stagione. Senza violare la segretezza degli orientamenti, è urgente che chiarisca il suo piano industriale. Far sapere che Conte e solo Conte sarà il prossimo allenatore, che De Laurentiis , Chiavelli e Manna sono già al lavoro per un altro scatto. Pronti a spendere con equilibrio. Più qualità, più gol, più intuito. La distanza con l’Inter è oggi superabile nei tre punti di distacco, non lo è nel futuro se l’Inter continua ad avere il gol facile. Ed il Napoli no. La missione del prossimo mercato: almeno due giocatori che possano elevare il potenziale offensivo. Il Napoli nella classifica marcatori è settimo con Lukaku (11 reti) e 26 esimo con i 6 di McTominay. Gennaio è passato, chi e come prepara il mercato estivo?