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Napoli, dieci giocatori per un bis: la base del gruppo vincente

La cena negli spogliatoi dopo il trionfo, la festa sabato in spiaggia con le famiglie. Lunedì il corteo in città, martedì la visita al Papa

NAPOLI – Due campionati vinti in tre anni: una spallata vigorosa alla geografia del calcio italiano, che in oltre un secolo di storia non s’era mai spostata così decisamente verso Sud. I veterani dello spogliatoio sono riusciti a riscriverla e hanno impiegato meno tempo persino rispetto al Napoli di Maradona, che aveva confezionato la sua doppietta tricolore tra il 1987 e il 1990.

Meret primo portiere con due scudetti

Tante favole si accavallano. C’è l’orgoglio di Giovanni Di Lorenzo, capitano pure lui di due scudetti con la maglia azzurra, come Diego. “Ma che c… abbiamo combinato”, ha detto durante la premiazione. Alex Meret è riuscito invece a fare meglio di Garella e del compianto Giuliani, protagonisti degli altri due titoli: è il primo portiere con due scudetti. Bene, bravi, bis anche per Amir Rrahmani, Mathias Olivera, Juan Jesus, Frank Anguissa, Stanislav Lobotka, Matteo Politano, Giacomo Raspadori e Giovanni Simeone, gli altri magnifici 8 che c’erano già stati con Spalletti. Primi, decimi e ancora primi. Gli ultimi 36 mesi li hanno vissuti insieme sulle montagne russe, prima soffrendo le vertigini e poi domandole con il tempo. Khivicha Kvaratskhelia ha invece mollato la presa a gennaio.

La doppia doppia di Romelu Lukaku

Poi ci sono gli ultimi arrivati, che però hanno dato un contributo decisivo alla causa del Napoli. Scott McTominay al suo debutto in Italia è stato subito nominato con merito Mvp del campionato: centrocampista box to box da 12 gol. Doppia doppia per Romelu Lukaku: 14 reti e 12 assist. Per lui la vita ricomincia a 31 anni grazie a Conte, che ha convinto De Laurentiis ad acquistarlo in estate per 31 milioni dal Chelsea, dove era separato in casa dopo il ritorno dal prestito secco alla Roma. Alessandro Buongiorno era stato l’altro colpo del mercato estivo e ha dimostrato tutto il suo valore, diventando il pilastro della difesa meno battuta d’Europa nonostante gli infortuni che gli hanno fatto saltare 13 partite. Spesso in infermeria pure per l’attaccante David Neres, ma quando c’è stato il brasiliano la differenza l’ha fatta eccome. Il danese Philip Billing passerà invece alla storia azzurra per avere fermato sul pareggio l’Inter al Maradona, il suo unico e allo stesso tempo vitale guizzo sotto porta. Leonardo Spinazzola doveva andare via a gennaio e per l’emergenza è diventato un titolarissimo nel girone di ritorno, riavvicinando il suo status di campione d’Europa. ll merito di Billy Gilmour è stato infine limitare i danni nei periodi di stop di Lobotka, costretto a fermarsi per ben due volte durante la stagione.

Il bagno di folla e la visita privata dal Papa

Tutti per uno e uno per tutti. Conte ha predicato la resilienza nello spogliatoio e ha creato un gruppo granitico: la vera arma in più del Napoli nella volata scudetto. I giocatori hanno fatto l’alba insieme dopo la conquista del tricolore, prima cenando e ballando insieme negli spogliatoio del Maradona, poi trasferendosi in un locale fino alle otto del mattino. Ma all’ora di pranzo si sono ritrovati di nuovo insieme, in uno stabilimento balneare dell’area flegrea riservato solo a loro e alle loro famiglie. Lunedì li aspetta il bagno di folla con la città, che attraverseranno a bordo di due pullman scoperti. Martedì la visita privata dal Papa a Roma, una sorpresa programmata dal presidente. Non ancora definito il premio scudetto: il pallino passa nelle mani De Laurentiis. L’accordo era di parlarne a campionato finito. I campioni azzurri sanno di esserselo meritato.

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