La volata per lo scudetto riparte con la spinta della città, che ha rotto gli indugi dopo l’aggancio all’Inter e adesso crede davvero alla grande impresa del Napoli: pronto a giocarsi tutto in un avvincente testa a testa contro i campioni d’Italia in carica nelle ultime 5 giornate del campionato.
È il momento della verità e si spiega così la spasmodica attesa per la sfida di stasera (20.45) con il Torino al Maradona, dove gli azzurri andranno a caccia della vittoria con la travolgente spinta di oltre 50 mila tifosi. La squadra di Antonio Conte scenderà in campo conoscendo il risultato dei rivali, che nel pomeriggio ospitano la Roma a San Siro. Ma il duello è all’ultimo respiro e per Di Lorenzo & C. non è quindi il momento di fare calcoli, visto che con la conquista dei 3 punti la difesa del primato sarà comunque assicurata: al di là di quello che accadrà a Milano. Ora non c’è infatti più bisogno di sperare nei passi falsi altrui ed essere padroni di nuovo del proprio destino è il vantaggio da sfruttare rispetto alle precedenti partite per allenatore e squadra: specialmente sul piano psicologico.
La pressione si fa sentire e il Napoli ha dimostrato di patirla nel suo tormentato girone di ritorno soprattutto in trasferta, dove era rimasto prima del blitz a Monza per oltre tre mesi senza vittorie. In casa invece gli azzurri sono reduci da un tris di successi (Fiorentina, Milan ed Empoli) e sono apparsi a loro agio quando hanno potuto sfruttare la spinta del dodicesimo uomo.
Ecco perché anche stasera gli oltre 50 mila tifosi presenti al Maradona – tornelli aperi aperti dalle 18 – sono chiamati a scendere in campo in maniera non solo virtuale al fianco della squadra di Conte. Non ci sono stati appelli alla vigilia perché il tecnico ha onorato con il silenzio i funerali del Papa. Ma l’aggancio all’Inter ha già scaldato a sufficienza l’atmosfera e lo stadio sarà una bolgia: in 90’ determinanti per lanciare la volata verso lo scudetto.
I biglietti sono introvabili e il Maradona (ospiti d’onore Rudi Krol e il Cholo Simeone) è sold out per la settima partita di fila. Un posto libero in tribuna d’onore, visto che Aurelio De Laurentiis è alle Maldive. Il presidente è partito in silenzio ed evitando di rispondere a Conte, che dopo la sofferta vittoria di Monza aveva messo in piazza (“In 8 mesi ho capito che qui alcune cose non si possono fare…”) un paio di mancanze gravi da parte del Napoli. Sul mercato il danno è stato fatto ed è tardi per correre ai ripari. Il grido di dolore sulle condizioni dei campi di allenamento invece è stato ascoltato e la società è entrata in azione per risolvere o almeno alleviare il problema, consentendo – si spera – alla squadra di lavorare nel cruciale finale di stagione senza avere sulla sua testa la spada di Damocle di ulteriori infortuni.
Il Napoli s’è già fatto male da solo a gennaio tra cessioni eccellenti e mancati acquisti: un blackout di cui a stagione finita Conte dovrà parlare con De Laurentiis. Ma ora c’è bisogno di massima compattezza per inseguire lo scudetto. L’esempio l’hanno dato i tifosi, rimasti al fianco della squadra anche nei periodi duri. Contro il Torino al Maradona l’atmosfera sarà identica a quelle delle notti magiche di Champions, di nuovo di casa nella prossima stagione a Fuorigrotta. Manca un successo per il ritorno matematico nell’Europa di élite e gli azzurri possono tagliare il traguardo con 4 gare di anticipo. L’obiettivo massimo è però diventato minimo e con i granata la vera posta in palio è un sostanzioso spicchio di tricolore. Città e giocatori ci credono: il sogno è il sorpasso all’Inter.