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Napoli-Genoa 2-2: Vasquez gela il Maradona, ora l’Inter è dietro solo un punto agli azzurri

La squadra di Conte, avanti con una rete di Lukaku, viene raggiunta per una autorete di Meret. Raspadori sembra rimettere a posto le cose, ma in extremis arriva la beffa

Napoli – La lotta per lo scudetto si è riaperta di colpo, proprio nella domenica in cui il Napoli sognava l’allungo decisivo. Invece gli azzurri si sono fatti bloccare sul pari dal Genoa e a 180’ dal traguardo conservano un solo punto sull’Inter, con la trasferta di Parma all’orizzonte. La squadra di Conte è andata per due volte in vantaggio ed è stata raggiunta definitivamente nel finale, pagando a carissimo prezzo la sua idiosincrasia per il colpo del ko, dopo tante partite vinte di corto muso. A stare sempre sul filo si rischia di cadere.

«La cronaca della gara»

Al Napoli non è bastata la resilienza

Stavolta non è bastata la resilienza. Conte l’ha fatta diventare da luglio la prima pietra del suo Napoli e in nove mesi di severo addestramento ha insegnato alla sua squadra l’arte della tenacia, partorendo un gruppo che strada facendo è riuscito a superare innumerevoli difficoltà. Ma il posticipo contro il Genoa ha messo lo stesso a dura prova le doti caratteriali degli azzurri, obbligati a sopportare nella logorante serata del Maradona un carico di pressioni fuori dalla norma, diretta conseguenza della colossale importanza della posta in palio. Il tecnico se lo aspettava e già alla vigilia aveva messo sull’avviso tutti: giocatori e tifosi. «Mancano ancora tre tre finali e dobbiamo completare il lavoro». Tra il dire e il fare ci sono state però la vittoria pomeridiana dell’Inter a Torino e dopo una manciata di minuti la beffarda ricaduta di Lobotka, che era stato recuperato in extremis e invece al primo contrasto ha dovuto alzare bandiera bianca, tradito di nuovo dalla sua caviglia malconcia.

La leggerezza mentale del Genoa

Gli ostacoli da superare sono diventati più alti del previsto, anche al cospetto della invidiabile leggerezza con cui sono scesi invece in campo gli avversari. Vieira si è presentato infatti a Fuorigrotta con l’unica incombenza di ben figurare e si è giocato la gara in modo coraggioso, alzando appena possibile il pressing coi suoi trequartisti, in primis l’ispirato Messias. Si è capito subito che sarebbe stata una serata movimentata e per metterla in discesa al Napoli non è bastata nemmeno una partenza a razzo, con l’assist in verticale di McTominay e il 13° gol di Lukaku, che al quarto d’ora esatto ha anticipato di destro l’uscita del portiere Siegrist. La sfida non ha infatti smesso di restare in bilico e appena gli azzurri hanno avuto bisogno di tirare il fiato c’è stata subito la vigorosa reazione del Genoa, preannunciata dal campanello di allarme della traversa colpita di testa da Pinamonti. Ma a far calare il gelo sul Maradona è stata poco dopo la sfortunata autorete di Meret su un altro colpo di testa di Ahanor, classe 2008, originario di Aversa con genitori nigeriani. Un altro colpo durissimo per la capolista, che non subiva reti da 4 gare.

Uno scudetto in volata

L’intervallo ha aiutato però il Napoli a riordinare le idee e dopo tre parate in dieci minuti dell’eccellente Siegrist è arrivato il meritato raddoppio di Raspadori, ispirato pure lui da McTominay. Poi lo scozzese ha sfiorato il tris e lo stadio si è illuso di essersi lasciato alle spalle il peggio. Invece è arrivato nel finale il beffardo pareggio di Vasquez, bravo a svettare ancora di testa e a regalare al Genoa il definitivo 2-2. “Ci siamo giocati il bonus. Loro hanno fatto due tiri e due gol, ho poco da rimproverare ai miei ma a questo punto dà fastidio, c’è amarezza”, ha detto Conte. Lo scudetto si deciderà in volata.

Napoli-Genoa 2-2 (1-1)

Napoli (4-4-2): Meret 5 – Di Lorenzo 6, Rrahmani 6, Olivera 5, Spinazzola 6 – Politano 6 (43′ st Neres sv), Anguissa 5.5, Lobotka sv (13′ pt Gilmour 6), McTominay 7 – Lukaku 7, Raspadori 7 (35′ st Billing 4.5). All. Conte 6.

Genoa (4-2-3-1): Siegrist 7 – Sabelli 6 (33′ st Zanoli sv), Otoa 6 (24′ st Bani 6), Vasquez 6.5, Ahanor 7 (33′ st Venturino sv) – Masini 6, Frendrup 6.5 – Norton Cuffy 6, Messias 6.5 (14′ st Martin 6), Vitinha 6 (24′ st Kassa 6) – Pinamonti 6.5. All. Vieira 7.

Arbitro: Piccinini 6.5

Reti: 15′ pt Lukaku,32′ pt Meret (aut.), 19′ st Raspadori, 39′ st Vasquez

Note: amm. Vasquez, Vitinha e Billing. Spettatori 51426

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