Crederci non costa niente ed è a questo punto pure un dovere, visto che il Napoli ha vinto il platonico titolo di campione d’inverno ed è la squadra che nel corso del campionato ha passato più tempo al comando della classifica. Di alzare ufficialmente bandiera bianca nella lotta scudetto non se ne parla, dunque, anche se nelle ultime giornate gli azzurri hanno dovuto subire prima il sorpasso e poi l’allungo deciso da parte dell’Inter, che grazie al blitz di domenica sera a Bergamo ha portato a +3 il suo vantaggio in classifica. Il trend sembra nettamente favorevole ai detentori del titolo e servirà realisticamente un’impresa per metterli sotto pressione nelle 9 partite che rimangono da affrontare. Conte e i suoi giocatori possono tuttavia perlomeno provarci, con la consapevolezza che tenere un buon ritmo nello sprint finale sarà comunque necessario per mantenere al sicuro il secondo posto. Per questo da domani a Castel Volturno comincerà la lunga marcia di avvicinamento alla sfida del 30 marzo al Maradona (sold out) con il Milan: il prossimo impegno da affrontare dopo la sosta alle porte nel fine settimana, che sarà viceversa dedicato solamente alle Nazionali.
Ci sono ancora 27 punti a disposizione e non è il momento di mollare la presa, per il Napoli. Conte avrà la possibilità di lavorare da domani solo con undici giocatori, in attesa del ritorno dei 12 big che hanno risposto alla chiamata delle rispettive patrie calcistiche. Ma il tecnico potrà comunque sfruttare i prossimi giorni per gettare le basi di una nuova rivoluzione, che avrà in caso di successo il sapore agrodolce di una restaurazione. Si profila infatti per le ultime 9 tappe del campionato il ritorno al 4-3-3, il modulo con cui gli azzurri hanno ottenuto più vittorie e segnato più gol nel corso di questa altalenante stagione. Tutto dipenderà dal recupero completo di David Neres, sparito dai radar da sei giornate per un serio infortunio muscolare. La sua indisponibilità si è materializzata proprio nel momento peggiore, visto che il brasiliano avrebbe dovuto raccogliere a tempo pieno la pesantissima eredità di Kvaratskhelia, ceduto a gennaio al Paris Saint Germain. Invece sono venuti meno entrambi e la squadra è rimasta nella sostanza senza esterni di attacco di ruolo, complici le condizioni fisiche molto deficitarie con cui si è presentato a Castel Volturno lo svizzero Okafor: un rinforzo invernale finora solamente numerico e teorico.
È quasi inutile ripetere per l’ennesima volta che al suo posto sarebbe servito un giocatore più pronto. Ormai il danno è stato fatto e l’emergenza ha costretto Conte a un cambio di modulo in corsa, che ha permesso al Napoli se non altro di rimanere a galla con il passaggio al 3-5-2. I tanti pareggi delle ultime settimane sono stati però un prezzo da pagare molto alto e per questo per lo sprint finale gli azzurri torneranno quasi sicuramente al 4-3-3, puntando soprattutto sul recupero di Neres e un po’ anche sull’aiuto che potrà dare alla squadra Okafor, che si è allenato da solo pure al ritorno da Venezia e sembra finalmente in grado di dare una mano ai suoi nuovi compagni. Ritrovare gol e vittorie è una necessità inderogabile e con due esterni d’attacco in più a disposizione diventerà concreta la speranza di ricominciare a correre, come era successo nel girone d’andata. Ci sono del resto ancora 9 giornate da giocare, soprattutto da onorare.