Stadio virtuale? Macché. Chi ha visto la super sfida di ieri alla tv lo ha fatto nella maggior parte dei casi a malincuore, dopo aver cercato invano il lasciapassare per assistere dal vivo al duello al vertice tra Napoli e Inter. Ma i biglietti a disposizione erano pochi e la maggior parte degli appassionati è rimasta dunque a bocca asciutta, come al Maradona sta diventando nel corso di questa stagione la regola e non un’eccezione.
Metà dei posti sono stati infatti venduti in abbonamento e per questo gli 8 sold out realizzati a Fuorigrotta sono stati la naturale conseguenza della politica del club azzurro, che s’è garantito il tutto esaurito con la sua intelligente strategia al botteghino pure per le partite meno glamour, al di là di quelle di cartello.
I 55 mila in tribuna per la sfida contro l’Inter hanno fatto registrare il record di presenze e incasso (2 milioni) per questo campionato, visto che anche il settore Ospiti si è riempito al massimo della sua capienza. Ma il pienone al Maradona sta ridiventando una bella abitudine e brucia più che mai la chiusura del terzo anello: con altri 20 mila biglietti potenziali che sarebbero di sicuro andati a ruba. Vanno però a rilento le trattative per il restyling dello storico stadio di Fuorigrotta (costoso e non facile da progettare) e Aurelio De Laurentiis ha fatto sapere al sindaco Gaetano Manfredi di essere più propenso a costruire un nuovo impianto in periferia. Del progetto però non c’è ancora traccia ed è una zavorra per le ambiziosi future del club azzurro, che con una “casa” di sua proprietà si garantirebbe tra i 70 e i 100 milioni di entrate in più ogni stagione: la strada maestra per non dover sopravvivere grazie alle plusvalenze – come è successo con il la doloroso addio di Kvaratskhelia – o con i proventi della Champions..
In questa stagione il Napoli è rimasto fuori dall’Europa e i suoi conti ne hanno molto risentito. Ma almeno ieri la cornice del Maradona è stata top come nelle grandi serate internazionali. Spettacolare la sciarpata dei 55 mila prima del fischio d’inizio ed emozionante il sostegno garantito agli azzurri dal dodicesimo uomo. L’impianto era blindato per motivi di ordine pubblico e i controlli sono stati molto accurati, anche fuori ai cancelli di Fuorigrotta. Mobilitati centinaia tra agenti e steward, per evitare che le storie tese tra le tifoserie rovinassero la festa. Il bilancio dei controlli eseguiti – pure sul fronte del traffico – sarà stilato in giornata. Non tutto è scivolato via alla perfezione, complice lo scomodo orario del fischio di inizio: di sabato e pomeridiano. Anche i disagi sono la regola per chi vuole essere vicino agli azzurri e per questo è tempo di correre ai ripari. Altro che stadio virtuale…