La matematica non è mai un’opinione ed è per questo che ha il suo peso persino nel calcio: uno sport in cui abbastanza spesso la somma dei valori in campo finisce per sfuggire a ogni logica. Ma alla fine contano comunque i risultati e dai numeri delle ultime tre partite giocate del Napoli emerge un’indicazione tanto netta quanto sorprendente, di cui Antonio Conte dovrà quasi certamente prendere atto in vista delle sue scelte per la trasferta di domani pomeriggio (ore 18) a Firenze.
Il dato “grezzo” dei 6 gol segnati dagli azzurri contro Udinese, Genoa e Venezia, infatti, acquista una valenza differente se rapportato – nel dettaglio – alla impalpabile presenza in campo di Khvicha Kvaratskhelia: utilizzato per 92’ complessivi su 270’, complice l’infortunio al ginocchio che l’ha costretto parzialmente a rimanere ai box. Fatti, non sensazioni. Con lui in campo, per un terzo circa del minutaggio complessivo, la squadra non è mai riuscita a trovare la via della rete.
Nei rimanenti 178’, invece, la capolista è andata a segno con la media ragguardevole di una volta ogni mezzora scarsa, mettendo le mani su un tris fondamentale di vittorie e dimostrando di essere paradossalmente più a suo agio senza il campione georgiano. Ecco perché per la delicata sfida in Toscana, in cui ci sarà in palio pure il titolo di campioni d’inverno, ci sono ottime possibilità che siano Politano e Neres a trovare posto nel tridente titolare, ai lati del bomber Lukaku. Lui sì è insostituibile, anche se non sta brillando ancora ai livelli migliori. Di Big Rom però ce n’è uno solo: l’eccezione che conferma la regola,
Kvaratskhelia invece un’alternativa di pari livello o quasi ce l’ha e per questo d’ora in poi dovrà darsi da fare per conquistarsi il posto, a cominciare dalla sfida di domani pomeriggio contro la Fiorentina. L’innesto sulla sinistra di David Neres ha infatti risolto d’incanto i problemi offensivi del Napoli, che nelle sfide contro Udinese, Genoa e Venezia ha ritrovato grazie alle fiammate dell’attaccante brasiliano la pericolosità sotto rete smarrita spesso nella parte iniziale della stagione. Ma è stato molto prezioso – in termini di equilibrio – pure il contributo sulla fascia destra di Matteo Politano: un altro azzurro che ha scalato posizioni nelle gerarchie di Conte, con i fatti. L’anello debole del tridente è stato invece il suo compagno georgiano: stimato dal tecnico leccese (sceso in campo in prima persona in estate per scongiurarne l’addio) e titolarissimo a scatola chiusa per quasi tutto il girone d’andata. Poi il numero 77 si è dovuto fermare per un fastidio al ginocchio e il rendimento offensivo dei suoi compagni è palesemente cresciuto, proprio nel momento buio della potenziale emergenza.
Per questo Kvaratskhelia deve inseguire Neres e Politano, nello sprint per una maglia da titolare nel tridente contro la Fiorentina. Conte ci penserà fino all’ultimo e confida in una reazione d’orgoglio da parte del georgiano, anche più tranquillo per gli sviluppi positivi della trattativa per il rinnovo del suo contratto. Il Napoli si prepara infatti a blindarlo con un ingaggio da 6 milioni fino al 2028. Ma guai se il numero 77 percorrerà le stesse orme di Victor Osimhen: diventato dopo la firma con il club azzurro quasi un fantasma, al punto da risultare poco appetibile sul mercato. Per Aurelio De Laurentiis la stella dell’Est vale 70 milioni almeno: un capitale da non svalutare.