Sofferta, soffertissima, ma comunque fondamentale per il morale. Il Napoli supera l’ostacolo Modena soltanto ai calci di rigore (4-3 ilfinale) palesando limiti ad una settimana dal debutto in campionato.La mancanza di un centravanti rappresenta un problema, così come le alternative in mediana. Conte attende i rinforzi, ma debutta al Maradona con una vittoria che conta molto dal punto di vista psicologico. La condizione non è ancora al top (ma quella migliorerà) e col Verona servirà un altro Napoli: intanto c’è il successo. Conte non sorprende nelle sue scelte: tocca al 3-4-2-1 provato nelle ultime due amichevoli estive. Raspadori fa il centravanti in attesa della novità di mercato. In panchina c’è Simeone, Osimhen non è stato neanche convocato – oltre al Psg, piace sempre all’Arsenal – ed è fuori dal progetto azzurro, come spiegato dal direttore sportivo, Giovanni Manna, a Mediaset prima della partita: “Ha chiesto di andare via, adesso vedremo cosa accadrà. Lukaku? Prenderemo un attaccante.Non è detto che sia lui, abbiamo le idee chiare. Neres? Stiamo facendo le nostre valutazioni, ci sono tanti giocatori forti”.
Il diesse ovviamente preferisce non entrare nel dettaglio di due trattative che sono molto avanti. Lukaku è fuori dai piani del Chelsea e si sta allenando con le giovanili in attesa della chiamata (De Laurentiis è pronto ad accelerare già la prossima settimana), per quanto riguarda il brasiliano sono eloquenti le dichiarazioni dell’allenatore del Benfica, Roger Schmidt, nella conferenza di vigilia del match di campionato contro il Famalicao: “Neres? Al momento è un nostro giocatore, ma il mercato è aperto e potrebbero esserci altre partenze.Non posso entrare nei dettagli”. Conte non ha convocato neanche Cajuste, Mario Rui, Gianluca Gaetano e Michael Folorunsho, tutti fuori dal progetto. Gli unici mediani a disposizione sono Lobotka e Anguissa, in panchina spazio ai giovani Iaccarino e Coli Saco. Il Napoli prende in mano ovviamente la manovra e prova a mettere alle corde il Modena nel primo quarto d’ora. Ma senza numero 9 l’azione degli azzurri fatica tanto a decollare. Raspadori viene incontro un paio di volte: né Kvara, né Politano ne approfittano. Va meglio quando il gioco si allarga, i cross – però – diventano preda della difesa del Modena. Il Napoli appare pure poco compatto quando gli avversari ripartono. Gli azzurri si allungano e manca del tutto filtro con la mediana a due.
E’ la formazione di Bisoli ad essere più pericolosa con il napoletano Palumbo: prima calcia debolmente tutto solo davanti a Meret, poi colpisce la traversa al 34’. Il Napoli ha un’altra occasione con Spinazzola sul finire del primo tempo con una buona conclusione in diagonale, ma gli azzurri fanno troppo poco per mettere in difficoltà un Modena, bravo a chiudere gli spazi e a proporsi in ripartenza. Conte non cambia niente all’intervallo. Gli azzurri cercano di aver un altro atteggiamento. Kvara gioca sulla stessa linea di Raspadori per migliorare la proposta offensiva. Il Napoli aumenta il ritmo e cerca il varco giusto per sbloccare il risultato. E’ Lobotka a provarci dal limite dell’area al 10’ ed è il segnale di una squadra più determinata.
Che però fatica a trovare spazio davanti contro un Moderna molto ordinato. Conte decide di cambiare dopo venti minuti inserendo Simeone al posto di un Raspadori mai realmente pericoloso. Il Napoli cambia pure modulo: entrano Ngonge e Olivera per Mazzocchi e Spinazzola. Gli azzurri passano al collaudato 4-3-3 e poi al 4-2-4 nell’assalto finale per evitare i supplementari. Conte si gioca pure la carta del doppio centravanti (Simeone e Cheddira) negli ultimi minuti. Si va direttamente ai rigori.
Sbaglia proprio Cheddira, Meret si esalta su Battistella e Zaro, il Napoli vince 4-3 e vola ai sedicesimi di finale di Coppa Italia contro il Parma o il Palermo (si sfidano oggi).