Dimaro – Il pieno di benzina è stato fatto con il motore a pieno regime e si tratta di un sostanziale vantaggio rispetto a un anno fa, quando la prima fase del ritiro servì a malapena ad Antonio Conte per fare la conoscenza con il pianeta Napoli: in una sofferta estate caratterizzata dai ritardi sul mercato e dal rientro tardivo dalle vacanze dei reduci dagli Europei in Germania. Stavolta invece negli undici giorni trascorsi in Val di Sole il tecnico leccese ha avuto subito a disposizione tutti i suoi big e strada facendo ha già iniziato a inserire nel gruppo anche i primi cinque rinforzi che gli ha messo a disposizione la società: De Bruyne, Lang, Lucca, Beukema e Marianucci. Per questo gli azzurri hanno lasciato ieri mattina il loro quartier generale di Dimaro con tante certezze in più, al netto di qualche inevitabile ombra che nelle quattro settimane di count down fino al debutto in campionato (il 23 agosto a Reggio Emilia con il Sassuolo) potranno essere spazzate via senza particolari patemi. Poco più di 48 ore di meritata vacanza e si riparte: da dopodomani a Castel di Sangro, dove si aggreghera’ ai suoi nuovi compagni pure il portiere Milinkovic-Savic. Per i campioni d’Italia la strada verso la difesa del titolo è appena cominciata, ma le premesse per ripartire in pole position ci sono veramente tutte.
Le luci – Scacco matto all’emergenza, che aveva martoriato il Napoli durante la seconda metà della stagione e aveva costretto Conte a inventarsi ogni settimana una soluzione diversa. Adesso invece il tecnico ha a sua disposizione due giocatori per ogni ruolo e può permettersi dunque il lusso di studiare nuove situazioni tattiche, che si sono già intraviste nelle prime amichevoli con Arezzo e Catanzaro. La difesa ha infatti già alzato di parecchi metri il suo baricentro e pure i centrali (uno a turno tra Rrahmani e l’ottimo Beukema) hanno la licenza di spingersi appena possibile più avanti, garantendo la superiorità numerica in mezzo al campo. La mediana azzurra ha aumentato ancora di più con l’inserimento di De Bruyne la sua qualità e saranno dunque fondamentali il possesso palla e il pressing alto, visto che nemmeno Anguissa e un vero e proprio incontrista. Per questo sta nascendo una squadra che sarà quasi costretta a dominare il gioco, alternando in cado di necessità al palleggio i lanci lunghi, avendo a disposizione due totem come Lukaku e Lucca. Il mercato di giganti (oltre all’ex bomber dell’Udinese hanno fisico da granatieri anche Beukema, Marianucci e Milinkovic-Savic) mira a rendere i campioni d’Italia più competitivi soprattutto in Europa, dove la fisicità è spesso fondamentale. Ma si è già intravista negli undici giorni di Dimaro l’esplosiva potenzialità degli esterni d’attacco a piedi invertiti, in particolare con il mancino Neres devastante con le sue partenze in dribbling dalla destra.
Le ombre – Gli infortuni, innanzitutto. Non sono ancora mai stati a disposizione Buongiorno e Gilmour, che si stanno riprendendo dagli acciacchi della scorsa stagione e solo ieri hanno ricominciato a correre con i compagni. Ma è stato un ritiro tribolato pure per McTominay (assente in entrambi i test), Politano (lesione muscolare appena smaltita), Anguissa e Simeone. L’altra nota per ora stonata è la sterilità in attacco: due reti in 180’. Il Napoli non era una squadra dal gol facile e sulla prolificità offensiva c’è ancora dal lavorare. I 50 mila tifosi che hanno invaso Dimaro hanno impedito per motivi di ordine pubblico gli allenamenti a porte chiuse, a cio Conte è stato costretto a malincuore a rinunciare. Piccole ombre, le luci molte di più.