MILANO — Quando stasera la notte sarà piena e le stelle luccicanti, il Maradona fremente, Conte e Conceiçao si guarderanno negli occhi. Avrebbero potuto essere uno sulla panchina dell’altro, invece si ritrovano chi guida del Napoli che insegue il sogno scudetto, chi tecnico del Milan che non molla l’obiettivo quarto posto. «È un allenatore importante», dice il primo del collega, che replica: «Io il Conte portoghese? No». Sono entrambi reduci da mesi schizofrenici. Azzurri e rossoneri nel girone di ritorno in dieci gare hanno sommato 17 punti, tanti quanti il Torino, sei in meno dell’Inter capolista. Un andamento da metà classifica, eppure Antonio è secondo e Sergio nono. Un dato che certifica quanto ultimamente la differenza tra le due squadre non sia poi così marcata, anche per le difficoltà del Napoli post Kvaratskhelia, una sola vittoria nelle ultime sette partite.
Tensione in casa Milan
Conceiçao si gioca le residue chance di quarto posto e di conferma in rossonero: «Non ho bisogno che qualcuno mi rassicuri, dipendo dai risultati — ha detto in riferimento al confronto di mercoledì con l’ad Furlani — altrimenti sembro un bambino che ha bisogno del papà che gli dice di volergli bene». Naviga a vista, in un club con due anime. Ieri Ibrahimovic è tornato a Milanello, per il secondo giorno di fila dopo un’assenza di tre settimane. Con la squadra però è partito il dt Moncada, Zlatan arriverà oggi a Napoli. Starà poi a lui decidere se presentarsi ai microfoni delle tv nel pre gara: non lo fa dal 18 febbraio.
Milan: prima il ds, poi il nuovo allenatore
Intanto Furlani continua le riflessioni sul direttore sportivo. Ieri Paratici, il candidato numero uno, ha incontrato nel suo quartier generale milanese (Palazzo Parigi) Edoardo Crnjar, agente tra gli altri di De Zerbi. Hanno preso un caffè insieme e scambiato due chiacchiere, al momento discorsi esplorativi, poi l’ex Juventus è sgusciato via dai cronisti e ha raggiunto la moglie nelle vie dello shopping. Non c’era Furlani, con cui Paratici ha avuto un colloquio di sei ore lunedì. Resta l’uomo in cima alla lista del Milan per il ruolo di ds, seguito da D’Amico (le sue quotazioni sono in rialzo) e Tare. Chi si aggiudicherà la corsa dovrà con ogni probabilità scegliere il nuovo allenatore: De Zerbi è uno dei nomi, con Fabregas e anche Conte («Siamo concentrati sul presente, non è il momento di pensare ad altro», ha detto quest’ultimo).
Le formazioni di Napoli-Milan
Una suggestione, quasi un rimpianto per quello che poteva essere e non è stato. Antonio ha rivoltato il Napoli e ora getta la maschera sulla corsa scudetto: «Siamo a -3 dalla vetta a nove giornate dalla fine, sarebbe da folli non farci un pensiero». Oggi ritrova Neres, 49 giorni dopo l’ultima volta (contro l’Udinese): partirà dalla panchina, davanti spazio a Raspadori e Lukaku, a caccia del gol numero 400 in carriera. Anguissa, il cui rinnovo è fonte di attriti con la società, non è al meglio: al suo posto dovrebbe esserci Gilmour. Fuori anche Spinazzola, sostituito da Olivera. Il Milan, che non perde a Napoli dall’agosto 2018, potrebbe fare a meno dell’acciaccato Gimenez, anche in vista del derby di Coppa: spazio a Abraham e sulla trequarti al redivivo Loftus-Cheek. Sono 50 mila i tifosi attesi al Maradona, decimo sold out stagionale. Una notte di stelle, vietato fallire.