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Napoli, notte di esami a San Siro: Conte difende il primato, veleni contro gli azzurri

La protesta di Fonseca: “Theo e Reijnders out per colpa del rinvio: ci sentiamo penalizzati”. Designato Colombo, un arbitro nato a Como

Milano — Pressione e orgoglio. Il Napoli si presenta di nuovo sulla ribalta di San Siro da primo della classe e la trasferta di stasera (ore 20.45) sul campo del Milan è anche un dolcissimo tuffo nel recente passato, perché gli azzurri sono ritornati a guardare tutti i loro avversari dall’alto come due stagioni fa: quando vinsero dopo una storica cavalcata solitaria il terzo scudetto.

Dall’invincibile armata di Luciano Spalletti alla nuova macchina da corsa di Antonio Conte. Per adesso le similitudini sono legate soprattutto ai numeri, con l’attuale capolista che nelle prime 9 giornate del campionato è già riuscita a distanziare in maniera netta le sue dirette inseguitrici: più 4 sull’Inter e più 5 sulla Juventus. Ma per rendere più plausibili i paragoni – e dare sostanza ai sogni dei tifosi – manca ancora il colpo grosso di una vittoria di prestigio con una big, di cui il capitano Giovanni Di Lorenzo e i suoi compagni hanno oggi la possibilità di andare a caccia alla Scala del calcio.

Gli esami per il Napoli cominciano ora, anche se i 22 punti conquistati in sole 9 giornate rappresentano già un segnale di forza, a prescindere dallo spessore delle avversarie affrontate. Vincere non è infatti mai facile e sugli azzurri pesavano come un macigno pure le dolorose incognite per il tracollo della scorsa stagione, che hanno costretto Conte a cominciare il suo lavoro tra le macerie.

Ecco perché rivedere così in fretta la squadra lassù è di per sé un motivo di orgoglio, soprattutto con alle porte una notte sempre speciale come quella di San Siro, che rappresenta sempre un crash test dal punto di vista tecnico e soprattutto psicologico. Alla capolista serviranno infatti spalle larghe e tanto coraggio per uscire indenne dalla sfida contro il Milan, in un ambiente che sa mettere pressione agli avversari, sarà come sempre ostile e nella circostanza avvelenato dalle tensioni della vigilia.

I rossoneri non hanno ancora digerito il rinvio della partita di sabato scorso contro il Bologna e Paulo Fonseca lo ha ribadito senza mezzi termini dal quartier generale di Milanello. «È stato davvero difficile gestire questo periodo, per noi. Fino all’ultimo ci hanno tenuto in bilico e nel dubbio abbiamo saltato anche un allenamento. Noi volevamo scendere in campo e siamo stati molto penalizzati», s’è lamentato il tecnico portoghese, mettendo le mani avanti in vista della sfida ad alta quota di stasera a San Siro.

«Adesso con il Napoli non potremo contare su due titolari importanti, che non hanno avuto la possibilità di scontare la squalifica. Ma la mia squadra si è allenata bene e io ho fiducia in tutti i giocatori a disposizione, compresi quelli che giocheranno nella posizione di Theo Hernandez e Reijnders».

Fonseca avrebbe preferito non averli a disposizione contro il Bologna e non con il Napoli, ma in compenso il Milan ha avuto la possibilità (grazie al rinvio della precedente gara di campionato) di preparare la partita di stasera con una settimana intera di riposo: un vantaggio indiretto su cui il tecnico portoghese ha divagato. «Guardiamo avanti. Gli azzurri come dimostra la classifica sono una squadra fortissima, con un allenatore fortissimo. Loro sono in un buon momento, vincono sempre, si trovano al primo posto della classifica e arriveranno qui motivatissimi. Ma lo siamo pure noi. Affrontiamo una delle squadre favorite per la conquista dello scudetto, che però è un obiettivo per cui ci sentiamo a nostra volta sicuramente in corsa…». Conte non ha invece mai dichiarato in maniera esplicita di puntare al titolo tricolore e ha trascorso la vigilia in silenzio, dopo aver detto la sua sulla super sfida di stasera contro il Milan subito dopo la vittoria di sabato contro il Lecce. «Per noi si tratterà di un test importante e contro una squadra forte, che lo scorso anno diede al Napoli 22 lunghezze di distacco in campionato e in estate ha fatto un mercato importante. Ci misuriamo con loro e lo facciamo avendo in classifica i punti che dovevamo fare finora, sapendo però che i rossoneri a San Siro sono sempre un avversario difficile da affrontare», aveva tirato le somme con prudenza il tecnico, sempre attento a tenere alta la tensione nel suo spogliatoio. «Non partecipiamo alle coppe europee e quindi ritornare in campo a distanza di soli tre giorni è per noi una situazione nuova. Ma sappiamo di misurarci con un top club e andiamo in Lombardia con la mentalità giusta».

Gli azzurri sono stati incoraggiati dai tifosi alla partenza e poi al loro arrivo a Milano. Nessuna euforia per l’allungo in classifica su Inter e Juventus, staccate ora in classifica rispettivamente di 4 e 5 punti. Ma gli ultimi arbitraggi non sono piaciuti agli azzurri e c’è stata un po’ di sorpresa per la designazione di stasera di un direttore di gara della sezione di Como: il lombardo Andrea Colombo. Altri veleni rischiano di far salire dunque la tensione nelle ultime ore della vigilia, da cui si è tenuto giudiziosamente alla larga Aurelio De Laurentiis. Il presidente ha avuto l’enorme merito di rifondare la squadra in estate sul mercato, investendo oltre cento milioni di euro nonostante la mancata qualificazione per la Champions League. Poi però ha lasciato il timone nelle mani di Conte e i risultati gli stanno dando di nuovo ragione. Un motivo in più per non mettere a rischio gli equilibri finalmente ritrovati.

Il Napoli si presenta a San Siro a testa alta e al completo, al netto dell’assenza di Lobotka. Ma Gilmour ha dimostrato di essere un sostituto all’altezza e Conte potrà fare leva sulla miglior difesa del campionato. Sognare si può e la freschezza di Kvaratskhelia e Politano – tenuti a riposo col Lecce – dovrebbe aiutare pure Lukaku a esaltarsi nel tridente d’attacco. La capolista non ha paura del Milan.

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