Napoli – Quarto al fischio d’inizio, ma di nuovo da solo al primo posto al 90′. Vale oro la vittoria (1-0) conquistata dal Napoli al Maradona contro la Roma. Decisivo il gol dell’ex nella ripresa di Romelu Lukaku, che ha reso amaro il debutto sulla panchina giallorossa di Claudio Ranieri. Festa grande invece per Antonio Conte, per il difficile esame superato dalla sua squadra. Gli azzurri restano da soli al primo posto.
«La cronaca della gara»
Entrambe le squadre si sono presentate al fischio d’inizio con tantissima pressione sulle spalle, anche se per motivi quasi diametralmente opposti. Per il Napoli la impellente necessità di rispondere alle vittorie di Inter, Atalanta e Fiorentina, per la Roma l’obbligo di dare subito un’impronta positiva al nuovo corso, dopo il terzo e traumatico avvicendamento sulla panchina della stagione. Claudio Ranieri si è presentato al Maradona con un atteggiamento più guardingo e un modulo compatto (4-4-1-1), privilegiando la comprensibile esigenza di restituire equilibrio alla sua squadra. Dall’altra parte Antonio Conte ha invece leggermente avanzato la posizione di Politano e ha rispolverato il 4-3-3, nel tentativo di dare maggiore consistenza al suo attacco. E’ toccato del resto agli azzurri prendere il comando delle operazioni e dopo una manciata di pericoli è arrivata la prima chance per Kvaratskhelia: colpo di testa (2′) di poco a lato. Ma a spaventare davvero Svilar è stato soprattutto un sinistro di Politano, che ha dato l’illusione del gol (12′) sfiorando la traversa e adagiandosi sul tetto della rete. Positivo l’impatto al rientro di Lobotka, che è riuscito a dare velocità alla manovra e consistenza al possesso palla insistito dei suoi compagni, superiore al 70 per 100. I giallorossi si sono viceversa affidati alle ripartenze e si sono affacciati in avanti con un bel cross di esterno di El Shaarawy (18′) e un tiro dalla distanza di Pisilli (23′): troppo centrale. Sfida bloccata ed emozioni rare.
Il Napoli alza il ritmo
Il Napoli ha cercato di alzare un po’ il ritmo con il passare dei minuti, soffrendo tuttavia negli spazi stretti. Lukaku si è fatto notare solamente per qualche sponda e per un paio di punizioni conquistate. Timida la direzione di Massa, restio in particolare a utilizzare i cartellini gialli. Ma la partita è rimasta per sua fortuna abbastanza corretta e s’è accesa solo a ridosso della mezz’ora, quando gli azzurri hanno costretto per due volte agli straordinari Svilar nello spazio di pochi secondi (26′), con un tiro da posizione angolata di McTominay e un guizzo sotto misura di Lukaku. Ranieri è riuscito dunque nel suo intento di arrivare senza danni all’intervallo, ottenendo molto in fase difensiva dai rientri di El Shaarawy e dalle chiusure di Mancini. Celik s’è dovuto invece arrangiare su Kvaratskhelia, utilizzando a volte le maniere forti. Il nuovo allenatore giallorosso ha sentito però lo stesso l’esigenza di coprirsi ancora di più e nella ripresa è passato quindi al 5-3-2, inserendo Hummels e Baldanzi. Una mossa dettata probabilmente dalla pessima prestazione nel ruolo di trequartista del capitano Pellegrini, mai in grado di sostenere bene le ripartenze di Dovbyk.
I cambi di Ranieri, il guizzo di Lukaku
Ma il doppio cambio ha avuto soprattutto l’effetto collaterale di abbassare ancora di più le difese immunitarie della Roma, che si è trovata di fatto stretta d’assedio all’interno della sua area di rigore. Lukaku ha avuto dunque una chance per rendersi subito pericoloso di testa (5′), sbagliando di poco la mira. Al secondo tentativo è arrivato però il gol dell’ex del belga, pronto a sfruttare un assist di Di Lorenzo e a bruciare sotto porta il poco reattivo Hummels e Svilar (9′), per la felicità dei 50 mila tifosi del Maradona. Il bomber ha esultato invece in maniera più moderata, per rispetto dei suoi vecchi colori. Napoli avanti e in maniera meritata, dopo quasi un’ora di insistiti attacchi. L’unico handicap per la squadra di Conte è stato il grande sforzo sostenuto, che ha in qualche modo aiutato la reazione d’orgoglio dei giallorossi. La gara è rimasta infatti aperta e la sfortuna ha negato il pareggio (21′) al combattivo Dovbyk: colpo di testa respinto dalla traversa. Poi è cominciata la girandola dei cambi e il conto alla rovescia verso il 90′, con appena una manciata di minuti concessa a Dybala. E’ stato tuttavia Neres a sfiorare il tris, legittimando così la vittoria.
NAPOLI 1 ROMA 0
Napoli (4-3-3): Meret 6 – Di Lorenzo 7, Rrahmani 7, Buongiorno 6, Olivera 6.5 – Anguissa 7 (41′ st Folorunsho sv), Lobotka 7, McTominay 6 – Politano 6.5 (41′ st Mazzocchi sv), Lukaku 7 (34′ st Simeone sv), Kvaratskhelia 6.5 (22′ st Neres 6.5). All. Conte 7.
Roma (4-4-1-1): Svilar 6 – Celik 5.5 (33′ st Abdulhamid sv), Mancini 6.5 (43′ st Dybala sv), Ndicka 6, Angelino 5 – El Shaarawy 6.5 (1′ st Hummels 5), Cristante 5, Kone 5.5, Pisilli 6 (33′ Dahl sv) – Pellegrini 5 (1′ st Baldanzi 5.5) – Dovbyk 6.5. All. Ranieri 6.
Arbitro: Massa 5.5Rete 9′ st Lukaku
Note: amm. Ndicka, Pisilli e Cristante. Spettatori 51164