ROMA – Nè bianca, né nera e per adesso neppure bianconera. La prima fumata del lungo conclave sulla panchina del Napoli è stata al tirar delle somme grigia, ieri pomeriggio a Roma: nessuna decisione ufficiale presa e nuovo incontro programmato entro dopodomani. Ma dal riserbo sono emerse delle promettenti e in parte inattese sfumature di azzurro. Antonio Conte si è infatti seduto al tavolo con Aurelio De Laurentiis per quasi quattro ore e gli ha comunicato urbi et orbi (alla presenza anche dell’amministratore delegato Andrea Chiavelli e del direttore sportivo Giovanni Manna) di non aver preso alcun tipo di accordo con altri club, smentendo dunque formalmente i rumors sul suo possibile ritorno a Torino.
Un vertice di quattro ore
Sono altre le motivazioni all’origine dei tentennamenti del tecnico leccese, che è stato concentrato fino a venerdì scorso solamente sulla lotta per lo scudetto e dopo averlo conquistato con un durissimo braccio di ferro con l’Inter sta iniziando solo adesso a focalizzarsi sul suo futuro, l’argomento centrale del vertice blindato che si è svolto dalle 12.45 alle 16.50 in via XXIV Maggio.
Rapporto sereno tra Conte e De Laurentiis
De Laurentiis ha evitato persino gli uffici della Filmauro e ha invitato Conte a casa sua per evitare qualsiasi fuga di notizie, mentre le rispettive consorti Jaqueline Baudit ed Elisabetta Muscarello si dedicavano insieme allo shopping romano. Per la terza volta in pochi giorni, come era già successo durante il week end a Ischia e nei festeggiamenti di lunedì sul Lungomare, è balzata quindi subito agli occhi la mancanza assoluta di livore tra le parti, in contrasto sulle voci di un imminente divorzio tra il Napoli e l’allenatore che ha appena conquistato il quarto scudetto nella storia del club.
Le perplessità del tecnico sul progetto
Il dialogo in realtà non si era mai interrotto e le quattro ore di confronto di ieri sono servite a mettere a confronto le rispettive posizioni: il tecnico ha espresso le sue perplessità sul futuro del progetto azzurro e il presidente si è adoperato viceversa con incoraggianti risultati per fugarle, sostenuto dei suoi più fidati e principali collaboratori.
Le garanzie chieste da Conte
Non è un mistero che Conte sia rimasto scottato dal black out del mercato di gennaio, che gli ha quasi impedito di portare a buon fine la sua cavalcata verso lo scudetto. Per questo per continuare la sua avventura sulla panchina del Napoli, onorando il contratto in scadenza nel 2027, il tecnico ha chiesto ieri delle garanzie soprattutto sul fronte della campagna acquisti, ricordando a De Laurentiis anche i ritardati arrivi alla fine della scorsa estate di McTominay, Lukaku, Neres e Gilmour: sbarcati in Italia solo alla fine di agosto e a torneo già cominciato.
In pugno De Bruyne
Nella stagione alle porte i campioni d’Italia saranno impegnati pure in Champions League e l’ex ct vuole avere a disposizione i rinforzi in fretta, oltre a reclamarli di qualità. Ma De Laurentiis non si è fatto cogliere impreparato e ha confermato all’ex ct della Nazionale di avere praticamente in pugno Kevin De Bruyne, l’esperto campione belga che è atteso in città tra lunedì e martedì per le visite mediche. In più il presidente ha spiegato di essere già a buon punto pure nelle contrattazioni per l’attaccante canadese Jonathan David — che sta per svincolarsi dal Lille — e per il centrocampista dell’Inter Davide Frattesi. Dal 1° al 10 giugno si aprirà una finestra straordinaria di trattative per il Mondiale per club e ci sarà dunque la possibilità di piazzare in fretta un paio di colpi. Ieri sono inoltre iniziati i lavori per il rifacimento dei tre campi di allenamento del Training Center di Castel Volturno: un altro cruccio che ha avvelenato la volata tricolore.
Fatti, non parole. Era quello che Conte voleva sentire da De Laurentiis, a cui ha promesso una risposta definitiva entro 48 ore. Intanto il tecnico è tornato a Napoli in treno con il ds Manna e il figlio del presidente, Edoardo. Il divorzio può attendere: il vertice romano s’è concluso con una fumata grigia. Con riflessi azzurri.