NAPOLI – Il conto alla rovescia per la super sfida di sabato pomeriggio al Maradona contro la Juventus (alle 18, c’è già ovviamente il sold out) è iniziato con l’accoglienza trionfale riservata alla squadra al rientro da Bergamo. In tremila hanno infatti atteso fino a notte fonda a Capodichino il volo con a bordo i giocatori del Napoli, saliti poi su un bus che ha impiegato oltre un’ora per attraversare tra due ali di folla il vialone di uscita dall’aeroporto.
Conte prende il megafono
Solo quando Antonio Conte ha risposto utilizzando un megafono agli applausi dei tifosi, costretti a vedere alla tv la partita con l’Atalanta per lo stop imposto dal Viminale ai residenti in Campania (per la sesta trasferta consecutiva), la festosa adunata si è sciolta e gli azzurri hanno potuto finalmente raggiungere il centro sportivo di Castel Volturno. “Capisco i motivi di ordine pubblico, ma confido adesso nell’uniformità di questi provvedimenti restrittivi, perché è auspicabile che siano uguali per tutti”, ha preso posizione sul tema il tecnico leccese, deciso a cavalcare l’euforia che circonda la capolista. I 50 punti messi insieme in classifica sono del resto un guanto di sfida e d’ora in poi Di Lorenzo e compagni dovranno competere per lo scudetto con l’Inter a carte scoperte. Ecco perché l’apporto del dodicesimo uomo diventa una preziosa arma in più da sfruttare, non soltanto a Fuorigrotta.
Sabato al Maradona c’è la Juve
Il Napoli inizia a crederci e nei primi 180′ del girone di ritorno si è preso due rivincite sonanti con Verona e Atalanta, vendicando le pesanti sconfitte subite all’andata. Rimangono dunque appena tre le squadre che gli azzurri non hanno ancora battuto in questo campionato: l’Inter, la Lazio e la Juventus, che sarà l’ospite d’onore del big match di sabato al Maradona. Il gruppo di Conte proverà ad allungare la sua striscia positiva di 6 vittorie consecutive e ha risolto anche il problema dell’astinenza in attacco: 14 gol messi a segno in 540′, da quando Neres è diventato titolare.
Nessun contraccolpo per l’addio di Kvara
A Bergamo non c’è stato alcun contraccolpo per la cessione di Kvaratskhelia e lo stesso discorso vale per la difesa, che continua a essere la migliore del campionato a dispetto della lunghissima assenza per infortunio di Buongiorno: out da oltre un mese e sostituito bene da Juan Jesus. La cura Conte ha prodotto un risultato molto importante e il Napoli non ha più bisogno di aggrapparsi alle prodezze dei singoli, come accadeva all’inizio del campionato. La squadra funziona infatti con la precisione di un orologio svizzero e a turno tutti gli azzurri trovano così il modo per diventare protagonisti, grazie allo spartito mandato a memoria nelle lunghissime settimane di allenamenti a Castel Volturno.
I rinforzi dal mercato
La capolista non gioca in Europa e sta sfruttando al massimo il vantaggio di potersi concentrare solo sul campionato. Per questo non si sta rivelando un handicap l’organico più corto, rispetto a quelli delle altre big. Ma qualche rinforzo dopo la cessione di Kvaratskhelia dovrà arrivare e il tecnico leccese pretende che sia di qualità. “O facciamo le cose perbene o preferisco rimanere così”, è stato il suo messaggio a De Laurentiis, che rientra oggi dal suo viaggio negli Usa. Il difensore Danilo e l’attaccante Garnacho sono i due colpi che il presidente è chiamato a centrare.
Lukaku al top
Lo scudetto è diventato per il Napoli un obiettivo e il grande lavoro fatto da Conte deve essere sostenuto pure dalla società, oltre che dai tifosi. Il ritorno ad alti livelli di Romelu Lukaku sta del resto spazzando via le uniche perplessità del presidente, che in estate si era fatto un po’ a malincuore convincere a investire 31 milioni per l’acquisto a titolo definitivo del non più giovane bomber belga. Big Rom si sta rivelando però un’altra scommessa vincente ed è un motivo in più per dare carta bianca all’ex ct della Nazionale. I giocatori e adesso anche la città sono pazzi di lui. Al timone della capolista c’è un serial winner.