Ultimo con 38 punti in meno, il Monza complica la vittoria del Napoli capolista. Raggiunge l’Inter che gioca stasera. Successo prezioso due volte e due volte modesto come il campionato che proprio il Napoli può ancora vincere. Tre punti rendono credibili Conte e la sua squadra, rimuovendo anche i veleni affiorati venerdì con l’intempestiva provocazione a città e società.
«Dopo otto mesi so che a Napoli certe cose non si possono realizzare», ecco il preavviso di una resa dei conti. È stato fatale per la sempre più sensibile e adorante gente del Napoli temere 37 giorni di livori, i pochi che mancano alla fine. Il clima è stato in tempo utile disintossicato da una intervista di buongusto: De Laurentiis ha evitato di scivolare su quelle stesse 13 parole.
Il silenzio non è di chi perde, ora Conte se vuole riprovare deve tirar fuori un tema diverso, più condiviso e attuale. Due volte modesta la vittoria perché arriva con una formazione studiata, ma infelice nello svolgimento della gara. Può sembrare un paradosso, ma il gol della vittoria è inventato da un giocatore tecnico, purtroppo escluso. C’era da sostituire Neres per l’ennesimo infortunio muscolare, Conte ha scelto Spinazzola emarginando Raspadori, attaccante di raffinato ingegno, indiscusso nella Nazionale, ballerino di seconda fila nel suo cast.
L’assist, telecomandato raggiunge McTominay al centro di una difesa che lo ignorava. Non si è a caso ultimi in classifica. Più che il mercato invernale e la mancata adeguata sostituzione di Kvara, due legittimi motivi per recriminare sono state una iattura, l’emergenza, le formazioni di necessità, la precaria tenuta atletica. I crolli sono stati fisici. Degli infortuni si è perso ormai il conto. Tutti riconducibili allo stesso muscolo, il soleo. Conte per la prima volta ha ipotizzato la causa. Il duro campo di allenamento a Castel Volturno. I giornalisti non hanno alcuna conoscenza della preparazione, non potendo seguirla. È stipendiato persino un dirigente per filtrare gli ingressi.
Ma tre interrogativi sono duri da risolvere. Primo, perché sullo stesso campo si è allenata la squadra dello scudetto senza soffrirne. Perché non si è studiato nulla per ammorbidire il terreno . Il Bayern per contratto prescrive la lunghezza dei fili d’erba. Perché l’ufficiale di collegamento, Oriali, non ha richiesto o cercato un campo alternativo. Il Napoli rischia ancora una recidiva alla vigilia di 5 settimane decisive? Farà qualcosa la società per portare in sicurezza gli allenamenti, piuttosto che cercare un centro sportivo sull’asse tra la Campania e la luna? I cambi sono stati utili. Raspadori ha lanciato con il contagiri l’assist per mandare in gol McTominay.
Lo scozzese è tornato un sicuro punto di forza, secondo cannoniere con 9 gol dopo un lento e disorientato Lukaku. Spinazzola travestito da ala sinistra è arretrato in difesa. Molto meglio nel suo vero ruolo. Simeone per disponibilità allo scatto ha vinto il confronto con Lukaku. Con tre falli e giocando solo sul destro accettabile la prova di Rafa Marin. Rischia di andare in archivio il doppio play. Lobotka e Gilmour si sommano contro squadre forti, si elidono contro il Monza ultimo in classifica. Vittoria grigia ma di immenso valore da accogliere con il gusto di leggere il messaggio che accompagna i doni. Caro Napoli, puoi vincere davvero il campionato. Ma basta liti. Il calcio come la scuola boccia chi non va oltre il 7 in condotta.