Firenze – L’uno col monito di Spalletti in testa, l’altro folgorato da Gattuso sulla via di Milanello, Caleb Okoli e Marco Brescianini sono i volti nuovi della Nazionale, attesa dalla Francia al Parco dei Principi. La scorsa stagione hanno giocato insieme nel Frosinone e qualche mese dopo quella sfortunata ma determinante esperienza si ritrovano a Coverciano, essendo passati nel frattempo rispettivamente al Leicester e all’Atalanta, e si raccontano.
Okoli e la visita del ct a Frosinone
Il momento di svolta, per il difensore di 23 anni, è stato quello della visita del ct a Frosinone, durante lo scorso campionato: ”Quando è venuto, ha parlato con me e si è focalizzato molto su una cosa: mi ha detto che avrei dovuto cercare di migliorare sempre, anche solo dell’1%, in qualsiasi mia abilità. Da quel giorno ho sempre tenuto in mente le sue parole, non le ho più scordate. E credo che mi siano servite per essere qui”.
Brescianini: “Gattuso fondamentale”
Il centrocampista di 24 anni torna col pensiero alla Primavera del Milan, quando era allenata dall’ex campione del mondo: “Gattuso è stato fondamentale: il primo a credere veramente in me e a farmi capire che cosa voleva dire entrare nel calcio dei grandi. Quando è passato in prima squadra, ha portato me e altri tre ragazzi ad allenarci con lui. Così ho imparato la professionalità e la dedizione che servono per affermarsi in questo lavoro”. Duttilità, corsa e professionalità sono le qualità che Brescianini si riconosce, affinate a Frosinone in una stagione che Okoli definisce “determinante per la crescita di un gruppo giovane, assemblato da Angelozzi e Di Francesco, al di là dell’epilogo con la retrocessione davvero sfortunata”.
Il sogno della Premier League e la realtà Atalanta
Ora Okoli, cresciuto dopo il Vicenza nelle giovanili dell’Atalanta, è in Premier League: “Era il mio sogno, mi ha subito impressionato l’intensità del gioco. Credo di potermi portare dentro, nel mio lavoro, l’esperienza che mi farò in Inghilterra”. Anche Brescianini ha trovato nell’Atalanta la destinazione che voleva: “Magari il mio approdo è stato un po’ più tortuoso di quello di Caleb, ma alla fine sono dove volevo”. Le vittorie delle Under non resteranno isolate, giurano entrambi. Per Okoli “la strada è quella giusta; ho avuto come compagni nelle Under azzurre Fagioli, Ricci, Bellanova e Udogie e adesso sono tutti qui ora. Magari ci sono ancora più diciassettenni nei campionati esteri che in Italia, ma credo che ci arriveremo anche noi”. Li ha colpiti il discorso motivazionale di Buffon, nuovo direttore sportivo del Club Italia: “Vogliamo accantonare il passato, onorare la maglia: ce la metteremo tutta. La rinascita del calcio italiano può passare dall’esempio di società come il Frosinone”, spiega Brescianini. Okoli ammette di essersi emozionato: “Buffon ha fatto un discorso molto toccante. Mi ha colpito subito, ho capito il suo ruolo in questa Nazionale. Ci ha detto di sentire importante qualsiasi cosa facciamo per rappresentare questo Paese” .