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Nazionale, frana il muro. L’Italia indifesa contro il gigante Haaland

Spalletti ha perso 5 centrali tra infortuni e rinunce. Per marcare domani a Oslo la stella della Norvegia restano Rugani e Coppola

OSLO — C’era una volta la difesa più forte del mondo, ma ormai è sparita. Adesso la Nazionale, che sull’impenetrabilità del muro azzurro ha costruito le proprie fortune, dal dopoguerra a oggi, si è ridotta ad avere paura che la sua difesa, decimata dagli infortuni e resa friabile dalle disattenzioni, venga demolita domani sera allo stadio Ullevaal di Oslo dal gigante del Manchester City Erling Haaland e dai suoi soci d’attacco. Haaland (40 gol su 41 partite con la maglia della Norvegia e 31 in quest’ultima stagione col City), sarà in compagnia nobile. Lo affiancherà il fratello di taglia (1,95) Sørloth, che gioca nell’Atletico Madrid (24 gol stagionali, 23 nel curriculum da nazionale), e lo innescherà Ødegaard, capitano dell’Arsenal, magari in compagnia del giovane dribblomane Nusa, talentino del Lipsia. Il quartetto fiuta l’occasione di staccare subito l’Italia nella corsa al primo posto del girone di qualificazione al Mondiale, dall’alto dei 6 punti già acquisiti mentre la Nazionale nei quarti di finale di Nations League con la Germania constatava che davvero non ci sono più i difensori di un tempo. E che si è forse irrimediabilmente perduta la grande scuola di Facchetti e Burgnich, Scirea e Gentile, Franco Baresi e Paolo Maldini, Cannavaro e Nesta, e da ultimo Chiellini, fulcro della BBC con Barzagli e Bonucci.

I difensori dell’Italia infortunati

Oggi i loro pallidi eredi si industriano a tentare il salvataggio della specie, ma da 10 partite la sensazione è opposta: 16 gol subiti e ogni calcio piazzato che diventa brivido, ogni cross un patema, ogni colpo di testa avversario un giro di roulette. Spalletti le ha provate tutte, fino all’approdo dopo l’Europeo alla difesa a tre. Ora il ct è stato investito in quest’appendice di stagione calcistica da una catena di contrattempi imprevedibili, sotto forma di infortuni: Calafiori, Buongiorno e il loro sostituto potenziale Comuzzo. Così ha richiamato il veterano Acerbi, esperto nella marcatura di Haaland, ma l’interista si è offeso per la lunga esclusione precedente e ha fatto il gran rifiuto. Allora Spalletti ha arruolato il centrale della Fiorentina Ranieri e ha provato a Coverciano il debuttante Gabbia, mentre lo juventino Gatti, tolto nell’intervallo con la Germania per manifesta crisi tattica, si allenava a singhiozzo per un fastidio ai flessori. Finiti i problemi? Macché. Si è fatto male pure Gabbia (polpaccio) ed è stato ripescato Rugani, che esordì nel 2016 con Ventura, ha giocato l’ultima volta in Nazionale nel 2018 con Mancini e nel frattempo è stato prestato all’Ajax dalla Juventus, che lo userà al Mondiale per club.

La formazione dell’Italia contro la Norvegia

Riassunto. C’è chi disquisisce sul perché non siano stati richiamati i romanisti Cristante e Mancini e chi prova a censire quanti fossero i convocabili impegnati però in vacanze esotiche. Di sicuro domani a Oslo, se sarà confermata la linea a tre, toccherà a Donnarumma, Di Lorenzo e Bastoni difendere la difesa. Al centro, stando alle prove di ieri (dubbi Dimarco-Zappacosta a sinistra e Frattesi-Raspadori dietro Kean) si prospetterebbe il ballottaggio tra Rugani e il debuttante ventunenne Diego Coppola del Verona, già pupillo di Tudor e in ascesa in queste ore, dopo una stagione più che buona. È alto quasi quanto Materazzi e Haaland, il centravanti che ha visto solo in tivù.

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