FIRENZE – Basta con le defezioni facili. E basta con i dubbi sui club furbetti, che reclamavano per qualche piccolo infortunio i loro stipendiati, a loro volta spesso complici di questi dietrofront alla Nazionale. D’ora in avanti tutto dovrà avvenire – il sì o il no alla convocazione, la comunicazione dell’entità di un guaio fisico – nella massima trasparenza, senza lasciare spazio alle perplessità. Lo ha preteso e ottenuto il neo-ct Gattuso: è stato il suo primo successo.
Scamacca e Tonali esempi virtuosi
Per la Nazionale è una svolta: non tecnica, né tattica, ma comportamentale, il che per certi versi è ancora più importante. In attesa della partita del debutto con l’Estonia, la più grande soddisfazione in questo suo primo scorcio di lavoro da commissario tecnico Gattuso l’ha dichiarata in pubblico e ribadita in privato: è stato molto contento di constatare che nessun giocatore, tra i ventotto convocati per la partita del 5 settembre a Bergamo e per quella dell’8 a Debrecen con Israele, è tornato a casa per piccoli infortuni. Stavolta, e in Nazionale non succedeva da tempo, sono rimasti tutti, inclusi Scamacca e Tonali, che pure avrebbero potuto arrendersi legittimamente ai rispettivi guai fisici (dolore al ginocchio sinistro operato nel 2024 e stiramento del primo legamento della spalla sinistra).
Per Mancini e Spalletti troppe fughe sospette
Il centravanti dell’Atalanta e il centrocampista del Newcastle hanno risposto all’appello del ct, che all’atto della sua presentazione del giugno scorso aveva chiesto ai calciatori di non alzare bandiera bianca per i “dolorini”, come a un certo punto sembrava diventata a Coverciano una prassi. Si erano contate una trentina di defezioni, non tutte inappuntabili. La squadra ne aveva scontato le conseguenze sia durante il post Europeo di Mancini sia durante il ciclo di Spalletti, addirittura col dubbio che qualcuno avesse preferito le vacanze all’appendice azzurra di fine stagione. Ora l’inversione di tendenza segna la prima vittoria virtuale del successore dei due ultimi ct.
La collaborazione dell’Atalanta
Ma Gattuso non sembra avere fatto breccia solo tra i calciatori, fugando subito il sospetto dello scarso attaccamento reale di alcuni tra loro alla maglia azzurra. La cosa che più ha apprezzato è l’appoggio dei club, che nel recente passato avevano dato la sensazione di suggerire ai propri stipendiati di non affannarsi troppo per essere a Coverciano e per restarci. Il giro d’Italia del commissario tecnico, con le visite alla prima metà delle squadre della serie A, è evidentemente stato utile. Parlando con i dirigenti, li ha persuasi della necessità di aiutare la Nazionale. La risposta più tangibile, per ora, gliel’ha data l’Atalanta, che infatti Gattuso ha ringraziato ripetutamente: ha permesso a Scamacca di curarsi a Coverciano. Diventa dunque simbolico il fatto che nelle sue prime convocazioni il ct non abbia dovuto incassare rinunce.
Tonali evita il braccio di ferro col Newcastle
Non è scontato che Scamacca rimanga fino alla fine del ritiro, visto che non potrà essere in campo contro l’Estonia e che non ha potuto partecipare agli allenamenti con le prove di linea d’attacco a cinque con gli altri tre centravanti convocati, Kean, Retegui e Pio Esposito. Ma anche se la punta atalantina dovesse tornare a casa, rimarrà comunque importante il suo gesto, così come quello di Tonali. Il quale a Bergamo potrebbe scendere in campo grazie a un’infiltrazione, perché il dolore alla spalla rimane sensibile, ma intanto sabato scorso ha voluto giocare tutta la partita col Newcastle a Leeds, malgrado l’infortunio col Liverpool fosse ancora molto fresco. Il numero 8 della Nazionale ha evitato in partenza qualunque problema potenziale, perché il suo club avrebbe potuto eccepire sulla sua partenza per Coverciano, se non fosse sceso in campo in Premier League. Gattuso sarebbe stato comunque pronto all’eventuale braccio di ferro col Newcastle, ma per fortuna non ce n’è stato bisogno. E l’ex numero 8 campione del mondo, che nel 2006 partì per la Germania con uno strappo muscolare alla gamba destra recuperando a tempo di record grazie a sette ore di fisioterapia al giorno, ha particolarmente gradito lo sforzo del suo erede.